Hai mentito sul CV, licenziamento immediato e multa da 2.000€: non gonfiarlo solo per far scena | Ti beccano e ti spennano

Attenzione al tuo cv

Attenzione al tuo cv (foto Pexels) - Palermolive.it

Se hai inserito titoli di studio mai conseguiti o esperienze non vere nel tuo curriculum vitae, fai attenzione: potrebbe costarti tantissimo.

Se pensate che fornire informazioni mendaci per mezzo del proprio curriculum vitae sia una “furbata” priva di conseguenze, vi state sbagliando di grosso. Anzi, laddove in passato l’abbiate fatto, vi invitiamo a non ripetere tale azione e ad apportare immediatamente le opportune modifiche al documento da voi prodotto.

Sì, perché mentire sul proprio curriculum è un reato: si rischiano conseguenze gravissime, che pongono basi serie per mandare in bancarotta colui che ha scelto di non dire la verità. Una decisione, per giunta, spesso presa a cuor leggero, in quanto si tende a gonfiare il proprio portfolio di esperienze solo per fare bella figura in sede di colloquio.

Parimenti, c’è chi millanta titoli di studio o professionali mai conseguiti, con il chiaro intento di ottenere un compenso migliore rispetto a quello che gli spetterebbe nella realtà. Non occorre aggiungere elementi ulteriori a tale premessa per comprendere al cento per cento che siamo di fronte a una truffa.

La Corte di Cassazione si è espressa a più riprese e, puntualmente, ha finito per confermare la gravità di un simile comportamento e ha legittimato i provvedimenti presi dai datori di lavoro. Addirittura, si sconfina nel penale: scopriamo esattamente in quali termini.

Non falsificare il curriculum: se ti beccano, perdi tutto

Coloro che falsificano il proprio curriculum vitae violano l’articolo 640 del Codice Penale e commettono un reato di truffa. Cosa si rischia? Innanzitutto il licenziamento, che già di per sé rappresenta un dramma, in quanto il diretto interessato vede sgretolarsi la certezza economica di cui ha fino a quell’istante beneficiato.

Dopodiché, si può incorrere in una sanzione di natura disciplinare e financo nella reclusione sino a tre anni, accompagnata da una multa di duemila euro. Insomma, grossi guai all’orizzonte per chi produce un documento che ingloba informazioni non corrispondenti al vero. Lo stabilisce una recente sentenza del Tribunale di Trapani (la numero 522 del 2 ottobre 2019), di cui dà notizia “L’Avvenire”.

Giovane durante un colloquio di lavoro preoccupato per il suo cv
Giovane durante un colloquio di lavoro preoccupato per il suo cv (foto Pexels) – Palermolive.it

Falsificare il curriculum costa caro: la sentenza

Nel dettaglio, una società di diritto pubblico ha assunto un lavoratore che, all’invio della propria candidatura, ha certificato di essere in possesso dei requisiti necessari. Dopo pochi mesi dal suo ingresso nel team, l’azienda ha notato le sue lacune e l’ha licenziato in tronco. Un provvedimento impugnato dall’ex dipendente, ma il giudice ha stabilito che quest’ultimo non ha diritto ad alcun risarcimento.

Questo perché era consapevole di non possedere i titoli necessari per candidarsi. Ergo, il licenziamento è figlio di una sua condotta che ha violato il dovere di correttezza e buona fede.