Per i gemelli Ivano e Silvano Michetti, i due componenti storici dei “Cugini di Campagna”, il sogno di una vita è diventato realtà: «Debuttare a 75 anni all’Ariston è un’emozione incredibile: questa storia ha dell’assurdo». Ivano, leader del quartetto, intervistato dal Messaggero, ancora incredulo aggiunge: «Ho avuto quasi un collasso. Sa, ormai ho una certa età». Ha spiegato che come ogni edizione anche questa volta, mesi fa, avevano fatto l’ennesimo tentativo per partecipare al Festival. Quando poi sono cominciati a circolare i primi toto-nomi e di loro non si parlava, pensavano di essere rimasti fuori anche in questo giro. Poi dice Ivano, quando Amadeus doveva comunicare i partecipanti, «ho acceso la tv per curiosità, anche perché in fondo un po’ ancora ci speravamo. E per poco non svengo!».
A Michetti viene chiesto se Amadeus aveva mai accennato a loro qualcosa. «Zero ─ dice il “cugino” ─. Ci ha colti alla sprovvista». Mattia Marzi, il giornalista del Messaggero che ha condotto l’intervista, chiede se sono al corrente che nella serata delle cover tutti si aspettano la loro versione di “Zitti e buoni” dei Maneskin. «Ne parleremo con Amadeus ─ risponde Ivano ─. Loro ci copiano i vestiti, noi suoniamo la loro canzone. Li invidio perché la somma della loro età corrisponde quasi alla mia». Ed a proposito dei giovanissimi, come Lazza, Madame, Ariete, Lda che saranno in gara, dice che conosce solo Ultimo, perché viene da San Basilio come loro. E conoscono anche Giorgia, perché negli Anni ’60 suonavano negli scantinati insieme a suo papà, Giulio Todrani. Infine, parlando della canzone che canteranno dice che non può dire il titolo, ma che «è un pezzo in puro stile Cugini di Campagna, ma che nei suoni strizza l’occhio alla contemporaneità». Non è che puntate a vincerlo, questo Festival? «Sarebbe clamoroso. Ma per noi è già una vittoria esserci».
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