I killer entrano in casa di notte, la vittima si getta dal secondo piano ma non ha avuto scampo

A Napoli esecuzione stile Gomorra: la vittima designata doveva morire. Ha tentato la fuga, ma è stato finito dal balcone

A Napoli ancora un omicidio, in pieno stile Gomorra: la vittima designata doveva morire a ogni costo. Raffaele Cinque, il cinquantenne trovato morto, nel quartiere di Poggioreale, non doveva avere scampo. Gli agenti intervenuti sul posto dopo la segnalazioni alla centrale operativa della Polizia di un cadavere in strada, hanno accertato che i killer sono entrati in casa facendosi aprire la porta, in quanto, probabilmente, conoscevano bene la vittima. Gli hanno sparato e lo hanno inseguito anche quando Cinque, per tentare disperatamente di fuggire, è uscito sul balcone e si è lanciato nel vuoto dal secondo piano. Lo hanno finito senza pietà sparandogli dall’alto.

Sparati due colpi dal balcone per finire la vittima

Il movente è ancora tutto da decifrare, saranno le indagini a mettere a fuoco il perché di questa esecuzione. Secondo le prime indagini, i rilevi condotti dagli uomini della Polizia Scientifica hanno accertato che chi ha sparato ha esploso almeno otto colpi di pistola calibro 7×65. Gli ultimi due quando Cinque si era già buttato giù. L’uomo è ritenuto un criminale di piccolo taglio, orbitante nell’ambiente del clan Confini, sodalizio di rango della federazione criminale chiamata Alleanza di Secondigliano. A suo carico ci sono precedenti per reati contro il patrimonio come furto, un «cavallo di ritorno» e altri precedenti della stessa caratura.

Nessun collegamento con gli ultimi fatti dei sangue avvenuti a Napoli

Comunque il suo nome non è accostato in qualche modo agli ultimi fatti di sangue avvenuti a Napoli, che hanno coinvolto esponenti delle cosche del centro storico. Negli ultimi mesi si sono registrate continue fibrillazioni negli ambienti criminali della città ma gli investigatori non ritengono comunque, almeno in base ai dati acquisiti fino a questo momento, che ci siano collegamenti di qualche natura tra l’omicidio di ieri e gli inquietanti episodi precedenti.

Come, ad esempio, il ferimento a dicembre di Ciro Vecchione, attore nel film ‘La paranza dei bambini’, e la fidanzata che viaggiava con lui. O come l’agguato ai danni del 18enne Giuseppe Nicola Moffa, ferito nella zona delle Case Nuove a Napoli in un raid nel quale i camorristi hanno esploso ben 80 colpi d’arma da fuoco e in cui è rimasta ferita anche una donna di 68 anni, estranea a dinamiche criminali. Moffa stesso, peraltro, è accusato di essere l’autore del raid nel quale è stato ferito Vecchione.

Foto Corriere del Mezzogiorno