I nuovi esami di maturità non piacciono né agli studenti né ai presidi
Agli studenti non piace la decisione di ripristinare quest’anno la doppia prova scritta per l’esame, ed inoltre temono i contagi. Prevista una mobilitazione nazionale per venerdì prossimo
Gli esami di maturità del 2022, dopo due anni di pandemia tornano alla loro formula originaria. Infatti, oltre ad essere saranno in presenza, prevedono di nuovo due prove scritte. Ma queste novità non sembrano piacere. Non piacciono agli studenti, che hanno annunciato una mobilitazione nazionale per venerdì prossimo. Assicurano di voler continuare a protestare «fino a che il ministero non tornerà sui suoi passi». E non piacciono neanche ai presidi, che, con un intervento del loro presidente Antonello Giannelli, parlano di «un ritorno fittizio alla normalità, una soluzione d’emergenza».
PARLANO I PRESIDI E GLI STUDENTI
Neglii esami di maturità, che prenderanno il via il 22 giugno, ci saranno due prove scritte. Una di italiano, e una seconda diversa in base alle discipline di indirizzo. Alla fine un colloquio. Ecco cosa ha detto Giannelli a LaPresse: «La seconda prova scritta, a mio avviso, non andava introdotta quest’anno. Sarebbe stata sufficiente una prova scritta e un elaborato», Ed ha spiegato il suo punto di vista: «Questa seconda prova non è conforme a quanto prevede la legge, sarà diversa da classe a classe e da scuola a scuola, e perderà la caratteristica di interdisciplinarietà, che era un salto di qualità nel rilevare le competenze degli studenti. Ci auguriamo che il ministro ci ripensi». Nel frattempo, i futuri maturandi, che sono sul piede di guerra, hanno inondato il web di duri messaggi di critica a questa decisione, definendo «inaccettabile» pensare che possano affrontare la maturità «come se non avessimo passato i due anni peggiori della nostra vita». Inoltre non nascondono di avere anche il timore dei contagi dovuti al Covid.