“I costretti sposi” è il titolo dello spettacolo che I Respinti proporranno al pubblico il 10, 11 e 12 marzo.
L’ appuntamento è al Lux CineTeatro, in via Francesco Paolo Di Blasi 25 a Palermo, alle 21:15 nei giorni di venerdì e sabato e alle 18:00 di domenica.
C’è la giusta aria di parodia e commedia degli equivoci, dove il teatro italiano è maestro, nella messinscena che il trio comico ha scritto insieme a Marco Manera per la regia di Antonio Pandolfo.
Ispirata al capolavoro di Alessandro Manzoni “I promessi sposi”, non mancherà di conquistare il pubblico per il tratto moderno e ironico e l’approccio gay-friendly.
Sul palco un turbinio di divertenti personaggi, undici per l’esattezza, interpretati tutti dal trio, inclusi quelli che il pubblico ha maggiormente apprezzato.
Così, accanto ai Bravi, Don Abbondio, Don Rodrigo e la Monaca di Monza – di manzoniana memoria – troveremo in scena anche Gianni Lattore e Piero Dance, amalgamati benissimo all’interno del romanzo storico.
Saranno proprio loro che cercheranno di aiutare o ostacolare i due protagonisti a coronare il loro sogno d’amore.
Il biglietto di ingresso per assistere allo spettacolo costa 15 euro – il ridotto soltanto 13 – se lo si acquista al botteghino del CineTeatro.
Se si compra il ticket online, il prezzo intero sale a 16,50 euro sul sito di LiveTicket.
Per ulteriori informazioni, chiamare i numeri di telefono 3314558223 e 0917842239.
E se i protagonisti de “I promessi sposi” di Alessandro Manzoni fossero stati due omosessuali?
Come sarebbe finita la storia se si fossero chiamati Renzo e Lucio? E tutti gli altri personaggi intorno, come avrebbero reagito?
Sono le domande – e gli spunti di riflessione – attorno ai quali ruota la messinscena di Piero Salerno, Rosario Alagna e Dario Terzo.
“Ci siamo ispirati all’originale – spiegano I Respinti – per raccontare la storia moderna di due innamorati, cercando di affrontare un tema sociale attuale come l’omosessualità, ancora oggetto di discriminazioni”.
“Anche oggi sono in molti a nascondere i propri veri sentimenti – sottolineano – a causa della disapprovazione altrui e ad avere paura di dichiarare apertamente il proprio orientamento, facendo coming out”.
“La comicità – conclude il trio – è il mezzo più efficace per fare passare un messaggio sociale: così la risata non è fine a sé stessa, ma diventa un’occasione per riflettere”.