L’Istituto Ixè ha svolto un sondaggio sulle intenzioni di voto con riferimento al periodo 28- 31 gennaio. Cioè i giorni nei quali si è votato per l’elezione del presidente della Repubblica. Leggendo il report dei risultati, che sono satti confermati da un altro sondaggio di Swg, si può apprezzare la tempesta che ha colpito la politica italiana. Il bis di Mattarella innalzi tutto ha lacerato la coalizione di centro destra. Il risultato è stato che per Fratelli d’Italia si è spalancato uno spazio politico enorme, valorizzato ancor di più dal suo ruolo di unica opposizione rispetto alla maggioranza pro Draghi. I primi frutti di questa rendita di posizione si possono già apprezzare nel sondaggio dell’Istituto Ixè. Tra le forze politiche principali, Fratelli d’Italia è l’unica che è cresciuta rispetto alla rilevazione di dicembre. Il partito di Meloni, con il 18,5% delle intenzioni di voto, ha superato la Lega. E adesso occupa il secondo posto, subito dopo il Pd. In un mese ha guadagnato un altro punto percentuale.
Dalle Europee del 2019, la crescita di Fratelli d0Italia è stata costante. Basti pensare che poco meno di due anni e mezzo il partito di Meloni valeva il 6,5%. Da allora è iniziata la salita, agevolata anche dal fatto di essere l’unica forza di opposizione all’esecutivo Draghi. Non a caso da quando l’ex numero uno Bce è a Palazzo Chigi, FdI vanta un ottimo saldo positiv. Discorso opposto per la Lega, che dopo l’exploit delle Europee, con il 34,3%, ha dovuto fare i conti con una costante riduzione dei consensi. Nell’ultimo sondaggio di Ixè, ha lasciato sul terreno quasi due punti, passando dal 19,1% di fine 2021, all’attuale 17,2%. Da quando è in carica il governo Draghi, in particolare, il Carroccio ha perso oltre 6 punti, scendendo al terzo posto.
Nelle intenzioni di voto rilevate dall’stituto Ixè, al primo posto c’è ancora il Pd. Anche se per ora non c’è traccia di “effetto Mattarella”. Il partito di Enrico Letta, nonostante i festeggiamenti per la “vittoria” nella partita per il Quirinale, rispetto alla fine del 2021 accusa una flessione di 1,2 punti. Tuttavia, rispetto ai rivali ha un andamento più regolare dalle Europee in poi. Dal 22,7% del 2019 è passato al 21,2 odierno. I dem, però, sono i maggiori beneficiari, almeno attualmente, del governo Draghi. In quasi un anno di navigazione nella maggioranza che sostiene l’esecutivo di Super- Mario, il Nazareno ha portato a casa oltre due punti in più. Tutto il contrario del Movimento 5 Stelle, che la scorsa settimana ha raggiunto il minimo storico del 15,1%. Perdendo altri 1,3 punti in meno rispetto a dicembre. I pentastellati, che pure dopo l’estate avevano beneficiato di un “rimbalzo” dopo la nomina di Giuseppe Conte, sono ormai al quarto posto.
Quanto a Forza Italia, è il partito che, come il Pd, è soffre meno turbolenze. Nonostante a dicembre abbia lasciato sul terreno poco più di mezzo punto, è sostanzialmente in linea con quanto incassato alle Europee del 2019. Allora l’8,8% , adesso l’8,6%. Tra i partiti minori torna a crescere Italia Viva di Matteo Renzi, che dall’1,6% di fine 2021 in un colpo solo, magari grazie all’opera di tessitura del suo leader in occasione della gara per il Colle, è salito al 2,3%.