Nella giornata del 22 settembre In Italia si è registrata una raffica di terremoti forti e chiaramente avvertiti dalla popolazione. Non ci sono stati feriti, tuttavia sono stati eventi che, in alcuni casi, hanno creato solo qualche lieve danno agli edifici.
La prima scossa è stata riscontata nella notte in Sicilia, nei pressi dall’Etna. Epicentro a pochi chilometri da Paternò, in provincia di Catania. Profondità 10 chilometri e magnitudo rilevata 3,6.
Nella tarda mattinata, alle 12.24 e alle 12.25, due scosse di terremoto hanno invece spaventato i cittadini delle Marche. Epicentro in provincia di Ascoli Piceno, a pochi chilometri da Folignano. La magnitudo è stata di 3.9 e 3.6.
Alle 14.18 è la volta della Calabria. Nel mare davanti a Reggio, a 55 km dei profondità è avvertita una scossa di 3.2 di intensità. La scossa è stata avvertita nei comuni del litorale, ma senza alcun danno.
Dopo 80 minuti circa, alle 15.39, ad oltre mille chilometri di distanza, in Liguria, arriva la scossa più violenta di quelle avvenute oggi in Italiada. È di magnitudo 4.1, e scuote Genova e provincia. l’ipocentro è a 2 km a ovest di Bargagli, un paesino del Genovese di 2 mila abitanti.
La terra ha tremato ancora, tra le 17.47 e le 17.49, a pochi minuti di distanza al confine tra Emilia Romagna e Toscana. Una scossa tra la provincia di Modena, a Pievepelago, con magnitudo 3.8, ed un’altra in provincia di Lucca, a Fosciandora, con magnitudo 3.2, .
Una serie di eventi che non potevano passare inosservati. Ed infatti sul web sono partite subito le teorie più bizzarre su cosa possa aver scatenato un evento simile. Tutte queste scosse in un giorno hanno provocato sconcerto ed anche un po’ di panico nel popolo social. E di conseguenza in tanti si sono chiesti se c’era un collegamento tra i vari terremoti, e cosa stava succedendo davvero.
Ma secondo Carlo Meletti, sismologo della sezione di Pisa dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), non c’è correlazione fra le scosse registrate ieri, per una questione di distanze. Dice l’esperto: «Bisogna considerare che quando si parla di interazioni tra faglie, cioè di un terremoto di potenza simile a quelli di oggi che ne provoca un altro, ci si riferisce solo a distanze di poche decine di chilometri, non di centinaia». Ed aggiunge: «Insieme ai miei colleghi stavamo osservando che negli ultimi tre mesi in Italia si sono avute pochi terremoti, neppure avvertite dalla popolazione. Solo una un po’ più forte in Sicilia. Quindi, secondo una correlazione puramente statistica, dopo un periodo di bassa frequenza ci si può aspettare un periodo di frequenza più elevata, che porta a rispettare la media annuale». E quando gli viene chiesto se ci saranno altre scosse, risponde: «Probabilmente si, secondo il calcolo delle probabilità. A anche se nessuno è in grado di dire quanto forti saranno, né quando avverranno e in quale area».