Il blocco dei camionisti si allarga: a rischio benzina e alimentari

Dopo il fallimento del vertice con il governo, tutte le associazioni di categoria stanno pianificando il blocco dei servizi di trasporto, secondo le forme previste dalla legge

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Adesso la protesta e il blocco degli autotrasportatori in Sicilia inizia a fare paura sul serio. Ieri sera è arrivata dall’Unatras la comunicazione che l’incontro con il viceministro Bellanova si era concluso con un nulla di fatto. Molte associazioni di categoria per muoversi aspettavano l’esito di questa trattativa. E si erano astenute dalla protesta. Adesso pianificheranno anche loro il fermo dei servizi di trasporto, secondo le forme previste dalla legge. Ieri i disagi maggiori si sono verificati a Catania. Gli autotrasportatori dell’Aias si sono concentrati nei pressi del casello di San Gregorio della A18. Creando un imbuto che ha provocato incolonnamenti e lunghe attese in entrata e uscita. Ma i disagi non si sono avvertiti solo a Catania. Le notizie di ieri parlavano anche di blocchi spontanei in ogni angolo della Sicilia. E dopo la risposta negativa del governo, questi blocchi rischiano di allargarsi a macchia d’olio. Con conseguenze che possono essere gravi e imprevedibili. Si può bloccare tutto, dai rifornimenti dei distributori di benzina alle consegne di prodotti alimentari, lasciando a secco le pompe e vuoti gli scaffali dei supermercati.

LE RICHIESTE DEGLI AUTOTRASPORTATORI E GLI APPELLI ALLA MODERAZIONE

Le richieste degli autotrasportatori si possono essere sintetizzate in tre punti. Taglio dei costi dei trasporti sostenuti dalle imprese sulle autostrade del mare, aumento del credito d’imposta sul carburante per gli autotrasportatori e l’aumento del tetto massimo di ore-guida giornaliere. Da più parti arrivano inviti al buonsenso, alla moderazione, alla rimozione dei blocchi ed a evitarne di nuovi. Questo l’appello dei rappresentanti degli agricoltori: “Con il perdurare del blocco degli autotrasporti l’economia agricola di un vastissimo comprensorio rischia il collasso. Pur condividendo le preoccupazioni e le ragioni degli autotrasportatori, strozzati come noi dal caro energia, dobbiamo evitare che al danno dell’aumento spropositato delle tariffe energetiche si aggiunga la beffa della perdita di ingenti quantitativi di frutta e verdura già pronta per essere immessa sui mercati italiani ed esteri”.

PERICOLOSI RISCHI DI INFILTRAZIONI

A questo c’è da aggiungere i pericolosi rischi di infiltrazioni denunciati dal leader dell’Aitras Salvatore Bella. Nel fronte della protesta si starebbero infiltrando frange estremiste. oltre a movimenti contro il Green pass ed i vaccini. Come riporta il Giornale di Sicilia, Bella ha detto: «Dietro la legittima protesta degli autotrasportatori, vessati da aumenti del carburante insostenibili, stanno maturando altre frange di protesta che nulla hanno a che fare con il sistema dell’autotrasporto». Inoltre ha precisato: «Ieri qualche blocco è stato rivendicato da sigle che nemmeno io conosco, come il Comitato autisti no green pass». È così che in poche ore, già prima di pranzo, vari blocchi stradali dei tir si erano manifestati a Termini Imerese, Avola, Siracusa, Licata, Gela, allo svincolo di San Gregorio a Catania e a Tremestieri.