Il Bonus Cinema prende forma: come richiederlo e quanto diminuirà il biglietto in sala 

Il governo Meloni pare abbia pronto il Bonus Cinema, almeno così dichiara il neo ministro alla Cultura. “Registriamo con favore la lieve ripresa nel settore dello spettacolo, messa in ginocchio dalla pandemia – ha dichiarato il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano commentando i dati Siae diffusi oggi – Nello stesso tempo, siamo consapevoli che occorre fare di più”.

Il ministro e ex direttore del Tg2 ha già preparato una specie di Bonus Cinema. Pochi giorni fa Sangiuliano aveva dichiarato di aver “firmato un decreto, il primo dal giorno del mio insediamento, per riportare le persone al cinema a vedere film italiani, stanziando la somma di 10 milioni di euro“. Cos’è e come funziona tale bonus annunciato dal ministro?

Bonus Cinema: cos’è e come funziona

Il Bonus Cinema ideato dal ministro Sangiuliano porterà il prezzo del biglietto a non oltre 4 euro a spettatore, grazie a questo meccanismo. “Gli spettatori in possesso di Spid, intenzionati a fruire dell’agevolazione, generano un coupon, di durata limitata, sotto forma di Qr Code, da presentare ai botteghini per beneficiare dello sconto – ha spiegato il ministro – Le sale cinematografiche sono già dotate delle tecnologie necessarie per gestire un meccanismo così strutturato”.

“Per ciascun tagliando staccato nell’arco temporale di tre mesi, a un prezzo non superiore a un determinato importo, che oscilla tra i 6 e i 7 euro, lo Stato riconosce un contributo all’esercente pari a 3 euro. In base a questo meccanismo, il prezzo finale del biglietto richiesto allo spettatore sarà non superiore a 4 euro“.

Il mondo del cinema, rispetto a quello dei concerti, non si è ancora del tuo ripreso e i numeri pre-Covid sono parecchio lontani.  Nelle sale Italia risultano venduti 21,5 milioni di biglietti a fronte dei 51,4 milioni del 2019. Mentre per la musica live si parla un totale di biglietti venduti che è passato dai 5,5 milioni del 2019 ai 6,2 milioni del 2022. E’ il Bonus Cinema la giusta via per riportare gli italiani in sala?