Il boss: «Tieni la bambina a casa, noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino»
Una testimonianza del disprezzo verso Falcone e Borsellino: «Noi non ci immischiamo con loro». E minaccia anche di andare a parlare con il preside: «Ma siete tutti una massa di carabinieri qui?»
Fra i tredici fermi eseguiti dagli uomini della squadra mobile nell’operazione denominata “Tentacoli” c’è anche quello di Maurizio Di Fede. È considerato uomo della famiglia mafiosa di Roccella. Dalle indagini coordinate dalla Dda di Palermo, sono saltati fuori alcuni scorci di intercettazioni. Evidenziano l’astio di questo boss nei confronti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il Giornale di Sicilia nell’edizione odierna ne riporta ampi stralci. Le frasi in questione si riferiscono al maggio del 2019 quando era in preparazione la celebrazione per la commerazione del giudice Falcone, della mogli e della scorta.
«NOI NON CI IMMISCHIAMO CON FALCONE E BORSELLINO»
Una bimba di 7 anni, figlia di un’amica di Di Fede, doveva partecipare, con la scuola, ad un corteo organizzato per ricordare i giudici Falcone e Borsellino alla Kalsa, il quartiere arabo in cui i due giudici sono cresciuti. «Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino… queste vergogne… alla Magione, là sono nati e cresciuti, i cornuti là sono nati», dice il boss il 15 maggio 2019 rivolgendosi alla mamma della bambina, che voleva mandare la figlia alla manifestazione. Di Fede non nasconde la sua avversione e continua: Non ti permettere. Io mai gliel’ho mandato mio figlio a queste cose…» . Dopo pochi giorni torna sull’argomento, non cambiando opinione. E rispondendo alla mamma della bambina che gli ricordava che in fondo era solo una cosa scolastica, tuona: «… Ci devo andare a parlare con questo preside di questa scuola… Gli devo dire: ma siete tutti una massa di carabinieri qui?».