Le ricerche dei sei dispersi del veliero Bayesian, affondato a Ponticello (Palermo), sono ancora in corso, mentre gli inquirenti indagano sulle cause della tragedia. Sebbene una tromba d’aria sembri essere stata il fattore scatenante, gli ingegneri navali sostengono che lo yacht avrebbe dovuto resistere a condizioni meteorologiche estreme. Il relitto, adagiato a 50 metri di profondità, appare integro, sollevando ipotesi sull’errore umano e sulla posizione della deriva mobile, che potrebbe aver compromesso la stabilità della nave. Le indagini proseguono anche con l’ausilio di un robot subacqueo.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la “The Italian Sea Group”, proprietaria di quella Perini Group di Viareggio che nel 2008 ha costruito il veliero, rivendica il fatto che, dai rilievi della guardia costiera, l’albero non si è spezzato, lo scafo è integro e non ha falle, i boccaporti sono chiusi e le vetrate integre. E allora le ipotesi si susseguono: a far inabissare la barca potrebbe essere stato un muro d’acqua che ha sollevato l’imbarcazione da poppa e l’ha spinta sott’acqua. Oppure il problema potrebbe essere stato l’ancoraggio in rada con l’allarme meteo.