Il grande bluff di Putin: il discorso di stanotte registrato già da lunedì

Vladimir Putin aveva organizzato tutto da giorni. In pratica ha preso per fondelli tutti i capi di stato che hanno trattato con lui, e tutti gli 007 internazionali

L’invasione russa dell’Ucraina è iniziata questa notte, ma il messaggio del presidente Vladimir Putin sull’avvio di un’operazione militare “per proteggere il Donbass” diffuso dalla televisione russa nelle prime ore del mattino era probabilmente registrato da giorni. A riferirlo è il prestigioso quotidiano britannico Guardian: secondo alcuni osservatori, Putin lo avrebbe registrato addirittura lunedì scorso, mentre erano ancora in corso le trattative internazionali per non arrivare a una operazione militare vera e propria. È immaginabile, magari, un Putin sornione, che mentre trattava rideva sotto i baffi, avendo già predisposto l’attacco nei minimi particolari.

I metadati mostrerebbero infatti che il file del video è stato caricato sul sito del Cremlino il 21 febbraio. L’affermazione del prestigioso giornale britannico, si basa, appunto, sull’analisi dei metadati del video: il caricamento sui server del Cremlino sarebbe avvenuto lunedì scorso. Appare quindi evidente, se è come appare, che Putin ha pianificato per tempo il più grande bluff della storia moderna. E la Russia ha mandato a vuoto qualsiasi lavoro di intelligence internazionale.

UN VIDEO MESSAGGIO MINACCIOSO E RAGGELANTE

Quello di Putin è stato definito da molti analisti come un discorso “minaccioso e raggelante”. «Ho preso la decisione di un’operazione militare ─ ha detto parlando dalla televisione al popolo russo, interrompendo le trasmissioni ─. Chiunque cerchi di interferire con noi, e peggio di creare minacce per il nostro paese, il nostro popolo, deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e vi porterà a conseguenze come non le avete mai sperimentate nella storia». Questo è stato il perentorio avvertimento, che ha rivolto ai leader internazionali.

Sostanzialmente il Cremlino ha intimato di “non immischiarsi” nella crisi Ucraina. La parola d’ordine usata da Putin per giustificare l’invasione è stata “denazificare” l’Ucraina. In questo senso, significativo anche l’appello ai militari ucraini: «Cari compagni, i vostri padri, nonni e antenati non hanno combattuto per la Madrepatria affinché i neonazisti prendessero il potere in Ucraina. Avete giurato fedeltà al popolo ucraino e non alla giunta che deruba e tartassa il suo stesso popolo. Non seguite i suoi ordini criminali».