Il grido di allarme dei tassisti palermitani: «Aiutateci, rischiamo veramente parecchio»
La manifestazione contro il ritardo dei ristori promessi dai governi regionale e di Roma
L’epidemia di Coronavirus ha messo in ginocchio l’intero Paese: in tempi di forti restrizioni agli spostamenti e limitazioni alle attività lavorative, ludiche e sportive. Proseguono, così, le proteste delle categorie colpite dal nuovo Dpcm.
Come già successo a Roma, Torino, Napoli ed in altre città, oggi anche a Palermo la protesta dei taxi: questa mattina per manifestare contro il ritardo dei ristori promessi dalle istituzioni regionali e nazionali, decine di auto si sono date appuntamento intorno alle 10 in piazza Indipendenza, dove: a colpi di clacson prolungato, hanno voluto richiamare l’attenzione di Palazzo dei Normanni e di Palazzo d’Orleans nei riguardi di una categoria che risulta duramente provata dalle norme anti Covid. A farene le spese il traffico in tilt soprattutto tra via Re Ruggero, corso Calatafimi e corso Alberto Amedeo.
“Abbiamo avuto un calo di lavoro del circa 90% – racconta Francesco Calista, presidente della Cooperativa Taxi Trinacria a PalermoLive – la nostra paura è che si possano perdere i sacrifici di molte persone, non potendo pagare le spese, ci sono famiglie che rischiano di perdere la casa…chiediamo all’amministrazione di venirci incontro”.
Già ieri sera i tassisti avevano deciso di sfilare lungo le strade della città a bordo delle proprie auto. Denunciano una “insufficienza di interventi governativi” a fronte di un blocco del turismo e di una frenata del consumo interno che non si arresta ma accelera.
Fra le richieste dei tassisti: Il mantenimento della cassa integrazione in deroga, il credito d’imposta pari a 2000 euro per ogni mezzo legato all’attività per tutti i titolari di trasporto pubblico non di linea, per spese già sostenute o da sostenere per acquisto dispositivi di protezione individuale (DPI) e prodotti di sanificazione, a mezzo autocertificazione o presentazione di documentazione idonea, fondo perduto mensile per le imprese dal mese di maggio 2020 e fino alla data della fine dell’emergenza proclamata dallo Governo Nazionale e Regionale che attualmente è al 31 Gennaio 2022, la revisione auto come mezzi privati (auto nuova immatricolazione ogni 5 anni dopo ogni 2 anni)…