Il linguaggio onirico di Rosa Mundi protagonista de “Il Giardino delle Vergini”

La mostra antologica sarà visitabile dal 4 febbraio al 10 marzo negli spazi museali di Palazzo Branciforte a Palermo

“Il Giardino delle Vergini” è il titolo della mostra antologica che racconta il talento visionario dell’artista internazionale Rosa Mundi.
Centodiciotto opere e quattro videoinstallazioni saranno fruibili negli ambienti museali di Palazzo Branciforte, a Palermo, dal 4 febbraio al 10 marzo. 
Tra musiche, sfere armillari, opere pittoriche e sculture in marmo e in pietra, un viaggio potente e immersivo che esplora la condizione umana, la natura e la dimensione onirica
Il vernissage della mostra, curata da Andrea Guastella, si terrà sabato 3 febbraio alle 18:00. 
Per informazioni e contatti è possibile chiamare i numeri 091. 8887767 e 091.7657621 oppure inviare una mail a info@palazzobranciforte.it. 

IL LINGUAGGIO ESPRESSIVO DI ROSA MUNDI, TRA ONIRISMO ED ESPLORAZIONE DELLA NATURA 

Le opere esposte congiuntamente alle videoinstallazioni sintetizzano un percorso di ricerche e sperimentazioni lungo trentatrè anni e snodatosi attraverso pittura, scultura, fotografia e video arte
La mostra si configura come un giardino purificatore immaginario, inteso come dimensione separata dalla quotidianità. 
Promossa dalla Fondazione Sicilia e da Sicily Art and Culture, “Il Giardino delle Vergini”  conduce lo spettatore attraverso un itinerario espositivo dove i protagonisti sono l’uomo, la natura e il sogno. 
L’esposizione beneficia del sostegno tecnico della Fondazione Donà delle Rose, dell’Associazione Settimana delle Culture e di Doge Venice Red Carpet. 
Rosa Mundi, artista pluripremiata nello scenario internazionale, nei suoi lavori utilizza prevalentemente pigmenti naturali vegetali e organici, misti a olio d’oliva, uovo ed estratto di meduse. 
Non mancano i materiali riciclati quali vetro, marmo e plastica nobilitata. 
La materia riceve nuova linfa vitale, anche grazie al gioco della luce e dei riflessi: oggetto, questi ultimi, di un lungo studio che da sempre accompagna la produzione artistica di Rosa Mundi. 

UN TERRITORIO DI CONFINE TRA DUE MONDI 

Il percorso espositivo inizia entrando a Palazzo Branciforte – che sorge in Largo Gae Aulenti 2 – con un lungo corridoio segnato da tre suggestive sfere armillari. 
Si giunge dunque alla Sala della Cavallerizza tra opere pittoriche della fine del Novecento e creazioni più recenti, quali sculture in marmo e pietra selezionate per la Biennale di Helsinki nel 2016. 
E poi, la BIAS ideata e promossa dalla stessa Rosa Mundi con il coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo, la Biennale del Cairo nel 2018, la Biennale Arte di Venezia nelle edizioni 2017 e 2022 fino alla produzione più recente realizzata in occasione degli ultimi viaggi in Senegal e Cipro, dove l’artista ha vinto lo Special Award per la Biennale Arte di Larnaca del 2023. 
A Palermo, con “Il Giardino delle Vergini” Rosa Mundi propone un territorio di confine tra due mondi, quello esteriore e quello interiore restituendo, in parallelo, un’esperienza personale e introspettiva personalissima tra materiali ed immagini liquidi e solidi.

LA MUSICA DEI GRANDI MAESTRI 

Ciascuno dei lavori esposti è associato a composizioni sonore di nomi di assoluto prestigio. 
Ovvero, i Maestri Mario Bajardi, Alberto Bof – Oscar per “Shallow” portata al successo da Lady Gaga – e Carlo Condarelli
Senza dimenticare il giovanissimo e talentuoso Jacopo Lo Bue
L’esito è un gioco di luci, ombre, musiche e immagini semitrasparenti che conducono nel cuore della Sicilia, sotto il segno dell’arte contemporanea internazionale, un paradiso terrestre dove perdersi e sognare. 
La mostra si avvale dei contributi critici di Guido Brivio, Giancamillo Custoza, James Putnam, Massimiliano Reggiani, Angela Vettese , Massimo Scaringella e dello stesso Andrea Guastella. 

CENNI BIOGRAFICI SULL’ARTISTA 

Rosa Mundi è uno pseudonimo :si tratta di un personaggio “faceless” che non ha mai voluto mostrare il proprio volto.
Ha  frequentato corsi di pittura, scultura, coreografa e storia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, la Accademie des Beaux Arts di Strasburgo e l’Ecole Martenot di Parigi.
Indagatrice introspettiva di civiltà passate e presenti, l’artista traspone in arte vicende reali del quotidiano e dell’umano sentire, creando scenari ad hoc e performance mirate con cui da sempre dà voce al suo personale teatro del mondo.
È presente in importanti collezioni permanenti pubbliche e ha partecipato a numerose esposizioni internazionali tra le quali Parcours a Dakar in Senegal, Biennale di Cipro Larnaca 2023, Biennale Arte di Venezia 2022 Padiglione Stato di San Marino, Biennale Architettura di Venezia 2016, Biennale di Helsinki Pixelate 2016, Biennale Donna di Trieste 2017, PAW Palermo Art Week End 2021, Biennale del Sale 2017, Festival delle Filosofie 2021, CANIFFF Canadian International Fashion Film Festival 2021.