Ieri il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è intervenuto nel question time alla Camera per rispondere ad un’interrogazione di Forza Italia, dando la sua versione sui fatti che in questi giorni stanno alimentando molte polemiche nel mondo della politica e della giustizia. Infatti è in atto uno scontro tra il Guardasigilli e il pm antimafia Nino Di Matteo che riguarda la controversa designazione alla direzione al Dap di due anni fa .
In questa polemica si è inserita l’attualità, con la scarcerazione per rischio epidemia di 376 boss nell’ultimo mese e mezzo, di cui 62 in Sicilia. A questo proposito il ministro, nel corso del suo intervento, ha annunciato che è sua intenzione emanare un provvediemnto ad hoc che permetterà ai giudici di riesaminare la posizione di tutti i detenuti scarcerati per l’emergenza Covid. Secondo Bonafede quando sarà passata l’emergenza sanitaria per molti non ci sarà più motivo di stare ai domiciliari, e quindi potranno tornare in cella.
Nello stesso intervento il ministro della Giustizia ha definito «surreale» quanto si sta dibattendo in questo periodo sulla nomina al Dap del 2018. «La linea della mia azione da ministro è stata, è , e sempre sarà, improntata alla massima determinazione nella lotta alla mafia», ha rivendicato Bonafede. «Basta semplicemente scorrere ogni parola di ogni legge che ho portato avanti in questi due anni, dalla Spazzacorrotti fino all’ultimo decreto legge che impone il coinvolgimento della Direzione nazionale e delle Direzioni distrettuali antimafia sulle richieste di scarcerazione».