Il padre di Saman Abbas in un audio confessa l’omicidio della figlia
La conversazione è agli atti nel processo per l’omicidio di Saman che inizierà a febbraio. Lo zio e i cugini sono già carcerati in Italia
Un mese dopo la scomparsa della 18enne Saman Abbas il padre, che è ancora latitante in Pakistan insieme alla moglie avrebbe confessato l’omicidio al telefono durante una conversazione avvenuta un mese dopo il loro arrivo nel paese di origine con un parente che era in Italia. «Ho ucciso mia figlia», sono queste le parole dette da Shabbar al parente, durante la telefonata. L’ammissione dell’omicidio della figlia, di cui non si hanno più notizie dal 30 aprile 2021, pare sia agli atti. L’uomo è ancora latitante in Pakistan insieme alla moglie.
POTREBBE ESSERE UN ELEMENTO FONDAMNETALE NEL PROCESSO
Questa conversazione potrebbe essere un elemento fondamentale nel processo sull’omicidio di Saman Abbas che inizierà a febbraio. Secondo la procura la ragazza sarebbe stata uccisa dai famigliari per aver rifiutato un matrimonio combinato con un cugino. Sono stati rinviati a giudizio per omicidio e occultamento di cadavere cinque parenti di Saman: lo zio Danish Hasnain, 34 anni, che avrebbe materialmente compiuto il delitto;, due cugini, Ikram Ijaz, 28 anni, e Nomanhulaq Nomanhulaq, 35 anni, Inoltre i genitori della 18enne: Shabbar Abbas 46 anni, e la madre Nazia Shaheen, 47 anni. I due cugini e lo zio sono già stati arrestati nei mesi scorsi tra Francia e Spagna ed estradati in Italia.