Il Palermo Pride 2023 divide la maggioranza, Lagalla risponde alla Varchi
“Prendo nettamente le distanze dal patrocinio concesso al corteo del pride e alle manifestazioni collaterali che si svolgeranno a Palermo. Non ha alcun senso concedere questi patrocini a manifestazioni che hanno una chiara connotazione politico-ideologica, schierandosi apertamente contro il Governo nazionale e, più in particolare, difendendo la pratica aberrante della surrogazione di maternità, attaccano apertamente una proposta di legge che già dalla scorsa legislatura come Fratelli d’Italia portiamo avanti e della quale, peraltro, io sono prima firmataria e relatrice in Parlamento. Finchè ci saremo noi al Governo la ‘rabbià e il ‘conflittò propugnati dagli organizzatori della manifestazione, saranno destinati a rimanere parole al vento e nessuna istanza, dalle trascrizioni allo sdoganamento della surrogazione di maternità, troverà accoglimento”. Queste parole, pronunciate dal vicesindaco di Palermo Carolina Varchi, stanno creando non poche polemiche e soprattutto si è creata una spaccatura nell’amministrazione comunale
La risposta del sindaco di Palermo Roberto Lagalla è arrivata direttamente durante la presentazione dell’evento in conferenza stampa e va totalmente controcorrente rispetto al pensiero del capogruppo di Fratelli d’Italia. “Il vicesindaco Carolina Varchi ha espresso legittimamente il suo pensiero e quello del suo partito Fratelli d’Italia – ha affermato -, ma nella qualità di sindaco devo interpretare non solo il sentimento di una coalizione ma quello dell’intera città. Io sono il garante dei diritti civili, delle libertà e della dignità delle persone. Ecco perché l’amministrazione ha dato il patrocinio al Pride Palermo”.
Già nella giornata di venerdì non era passato l’ordine del giorno in Consiglio Comunale per l’adesione al Pride con l’obiettivo di affermare la necessità del contrasto all’omofobia.
Le reazioni
“Ringrazio il vicesindaco Varchi per aver rotto il muro dell’ipocrisia, dichiarandosi chiaramente contraria al Pride e alle sue istanze. Molto meglio questo dell’ipocrita tentativo della maggioranza del consiglio di non esporsi, non mettendo nemmeno ai voti l’ordine del giorno per il contrasto all’omofobia e per l’adesione del consiglio al Palermo Pride, oltre alla tutela dei figlie e delle figlie delle famiglie omogenitoriali. La risposta politica alle considerazioni della vicesindaco la darà il corteo del Palermo Pride di oggi pomeriggio: ciò che ci è stato impedito di dimostrare essere maggioranza in aula, sarà certamente e visibilmente maggioranza in città. Sulle questioni dei diritti civili i palermitani e le palermitane sono molto più avanti di questa destra oscurantista”. Queste le parole di Mariangela Di Gangi (Progetto Palermo), consigliere comunale.
Sulla stessa linea di pensiero della Varchi il deputato Giuseppe Milazzo nonchè capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune: “Esprimo piena condivisione alla posizione espressa oggi dal nostro vicesindaco di Palermo e capogruppo della commissione Giustizia della Camera dei deputati, Carolina Varchi, sulla assoluta inopportunità della concessione del patrocinio alla manifestazione del pride di Palermo“.
D’accordo col primo cittadino di Palermo il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Gianluca Inzerillo, il quale in una nota esprime “piena sintonia col sindaco Lagalla in riferimento al Palermo Pride: condivido la sua posizione, in quanto moderata e rispettosa dei diritti di tutti e di ciascuno. Soprattutto per chi amministra, su questi temi occorre andare al di là delle ideologie partitiche e concentrarsi sulla tutela delle libertà personali.
Per questa ragione ero tra i primi sottoscrittori dell’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale avente ad oggetto il contrasto all’omofobia, l’adesione del consiglio al Palermo Pride e la tutela dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali. Ritengo infatti che sia arrivato il momento di andare oltre questo scontro e prendere atto che la società si è evoluta e che ogni palermitano e ogni palermitana hanno il diritto di sentirsi riconosciuti nell’esercizio de propri diritti”.
Duro e polemico il commento sulla questione Pride da parte del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Antonio Rini: “C’è grande confusione. La posizione di Fratelli d’Italia espressa oggi dall’On. Varchi, vicesindaco della città, è chiarissima: il corteo di oggi è una manifestazione politica che non riguarda i diritti, ricordo infatti che in Italia ci sono già le unioni civili, ma la maternità surrogata, già considerata reato nel nostro Paese.
Noi siamo convinti che questa pratica fortemente lesiva della dignità della donna, ridotta per contratto ad incubatrice, vada contrastata. Ci sorprende che alcuni colleghi di maggioranza siano caduti nell’equivoco creato dagli organizzatori che prima hanno pubblicizzato sui propri social rabbia e conflitto contro il Governo nazionale e poi hanno fatto retromarcia rivendicando la copertura istituzionale per non meglio precisati diritti che nessuno lede. Per noi queste sono posizioni immodificabili, quindi la domanda sorge spontanea: forse qualcuno vuole continuare a governare Palermo senza di noi e in opposizione al Governo regionale e nazionale? Si accomodino pure…
Io credo, invece, che sia il caso di abbassare i toni affinché il consiglio si concentri sugli atti necessari a restituire serenità alla città, piano di riequilibrio e bilancio, entrambi frutto del lavoro decisivo del vicesindaco. Questo è ciò che chiede la città.”
Leggi anche:
Palermo Pride 2023, Beatrice Quinta è la madrina della manifestazione del 24 giugno
Katy Perry finisce sotto il mirino degli omofobi, ecco cosa è successo