“Il più difficile della mia vita”: Claudio Gioè l’ha vissuta malissimo | Sul set se ne sono accorti tutti
Claudio Gioè - Ansa - Palermolive
L’attore sta faticando tantissimo per fare ciò che gli è stato richiesto: chissà come ne uscirà alla fine delle riprese
Claudio Gioè è il protagonista della nuova miniserie in due puntate “Mike”, prodotta da Rai Fiction. Le riprese, sotto la regia di Giuseppe Bonito, sono in corso e l’annuncio arriva in concomitanza con il centesimo anniversario della nascita di Bongiorno.
La miniserie si propone di svelare il lato meno noto del presentatore, sia come uomo della tv, ma anche come persona riservata e segnata dalle esperienze della guerra e della prigionia.
Col cuore diviso tra gli USA e l’Italia, Mike è diventato una figura centrale della televisione del Belpaese. La miniserie ripercorre la sua carriera, iniziata con la prima trasmissione Rai “Arrivi e partenze” nel 1954, e continua con programmi che hanno influenzato profondamente la cultura italiana.
La miniserie esplora anche la sua vita privata, compreso il suo sogno di creare una famiglia felice con la moglie Daniela.
Il cast e le riprese
“Mike” è scritto da Salvatore De Mola e vede Valentina Romani nei panni di Daniela Zuccoli, la moglie di Bongiorno, mentre Elia Nuzzolo interpreta il giovane Mike. La miniserie, una co-produzione tra Rai Fiction e Viola Film, sarà trasmessa in autunno su Rai1, e fa parte delle celebrazioni per i 70 anni della televisione italiana e i 100 anni della radio.
Le riprese si stanno svolgendo tra Sofia, in Bulgaria e Torino, dove è stata ricreata la New York dell’epoca.
Il ruolo più difficile
Claudio Gioè si immerge completamente nel ruolo di Mike Bongiorno, trasformandosi fisicamente nell’indimenticabile conduttore televisivo. Un cambiamento che include capelli lunghi trattenuti da forcine e basettoni rossicci, Gioè ammette: “Il ruolo di Mike Bongiorno è forse il più complesso della mia carriera: lo considero una grande responsabilità che mi emoziona e mi rende felicissimo”.
La direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, descrive l’iniziativa come “un tributo doveroso a uno dei padri fondatori della televisione italiana”. I set, ricostruiti con l’ausilio del Museo della Radio e Televisione Rai, evocano gli studi di “Rischiatutto”, il celebre quiz show che ha segnato la carriera di Bongiorno.
