Il ricordo Peppino Impastato, il concerto con Roy Paci e il nuovo murales all’Olivella
Torna, dopo tre lunghi anni, il Concerto per Peppino Impastato. L’evento musicale avrà luogo a Cinisi il 9 maggio in ricordo del giornalista e militante di Democrazia proletaria ucciso dalla mafia 45 anni fa.
Sul palco, Roy Paci, Shakalab, Cisco e tanti altri artisti nel tener viva la memoria di Peppino e dell’antimafia.
L’evento torna dopo il lungo e forzato stop dovuto a causa della pandemia. La serata, che avrà inizio alle ore 19.00, sarà presentata da Martina Martorano, conduttrice radio e tv e consulente musicale. Parteciperanno al concerto anche due cori, uno interamente femminile e diretto da Serena Ganci, l’altro composto dai bambini delle scuole di Cinisi e diretto da Roy Paci.
“Per Peppino e i suoi compagni – spiega Luisa Impastato, presidente di Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato – la musica è stata una potente forma di aggregazione, di emancipazione dalla cultura mafiosa e di resistenza. Siamo felici di poter accogliere a CINISI i tanti artisti che hanno dimostrato una grande sensibilità accettando il nostro invito e sono oggi al nostro fianco nel tenere viva la memoria di mio zio attraverso la loro arte”.
“Ne con la mafia, ne con la lo stato”: murales di Impastato all’Olivella
Un murales, nel quartiere dell’Olivella in pieno centro storico a Palermo, dedicato a Peppino Impastato nel 45esimo anniversario dal suo assassinio. “Né con la Mafia, Né con lo Stato“. Uno slogan che ha l’obbiettivo di provocare chi, oggi, sulla memoria e sulle lotte di Impastato ha costruito la propria retorica antimafia e legalitaria. Questa mattina i militanti del comitato territoriale Olivella di Antudo gli hanno dedicato, nell’odierna piazzetta San Basilio, un murales al compagno Impastato – definito dai militanti come uno dei protagonisti principali della storia del popolo siciliano. “Non soltanto un ribelle, ma un vero e proprio rivoluzionario che ha lottato in maniera unica per ottenere l’emancipazione delle classi subalterne e la sconfitta della mafia locale agganciata a una precisa classe sociale di riferimento: quella dei latifondi e dei capitalisti”, affermano i militanti.
Lagalla: “Ha portata avanti una vera rivoluzione culturale”
“A 45 anni dalla sua scomparsa, la figura del giornalista e attivista Peppino Impastato continua a rappresentare un simbolo e un esempio di ribellione e lotta ai condizionamenti della mafia. Ha portato avanti una rivoluzione culturale, parlando apertamente di mafia in un territorio in cui c’era paura anche solo a nominarla. Il mio pensiero oggi va a Peppino Impastato e ai suoi familiari che, dopo la sua uccisione, non si sono mai stancati di lottare per trovare la verità su quell’agguato mafioso di 45 anni fa”. Lo dichiara il sindaco di Palermo Roberto Lagalla.