Il sequestratore del piccolo Di Matteo e il boss Bonura sono tornati in carcere

Il nuovo corso del Dap sta lavorando per riportare in cella i tanti boss ed ergastolani ai quali circa da due mesi erano stati concessi i domiciliari. Oggi diamo notizia di due rientri “eccellenti”

Come ha riportato l’Ansa, Franco Cataldo, 85 anni, condannato all’ergastolo per concorso nel sequestro del piccolo Giuseppe Di Matteo è tornato in carcere. Era stato posto ai domiciliari nella sua abitazione di Geraci Siculo. I carabinieri, in esecuzione di un provvedimento della Corte d’appello di Palermo, lo hanno condotto nel carcere Pagliarelli di Palermo, e dopo è stato successivamente trasferito in quello di Opera, dove stava scontando la pena. Cataldo era stato arrestato con diversi altri mafiosi dopo la scoperta del bunker sotterraneo, in un casolare di San Giuseppe Jato, dove era stato segregato nell’ultimo periodo il figlio del pentito Santino Di Matteo, prima di essere strangolato e sciolto nell’acido su ordine di Giovanni Brusca. Secondo l’accusa uno dei covi utilizzati per nascondere il bambino sarebbe stata una masseria di proprietà di Cataldo.

ANCHE BONURA È TORNATO IN CELLA

Oltre Cataldo, già ieri si era appreso che anche a Franco Bonura era stata reovocata la detenzione domiciliare. Dopo 29 giorni è stato revocato il provvedimento di differimento di pena che il magistrato di sorveglianza gli aveva concesso perchè anziano e seriamente malato. Non tornerà in cella, ma è stato trasferito in un reparto di medicina protetta, tra Roma e Viterbo. Quindi a poco a poco si sta normanlizzando una situazione che sembrava fosse sfuggita di mano al Dap e di conseguenza al ministro della Giustizia. La gestione del Dipartimanto affidata a Dino Petralia e Roberto Tartaglia sta dando i suoi frutti, anche perchè oltre a questi due personaggi, altri boss e che erano a casa sono già tornati dietro le sbarre.