Il signor Spagnolo in terapia intensiva? È un cortometraggio

Il pensionato palermitano, che appare intubato in una foto postata sul suo profilo facebook tiene a precisare: “Sono tra i protagonisti di un video girato per sensibilizzare la gente sui pericoli del virus”

Non sia mai che il karma se la prenda proprio con lui, il simpatico, verace, e “badate bene, tutt’altro che negazionista” signor Giuseppe Spagnolo. Perché da quando è scoppiata la pandemia, con la quale c’è davvero poco da scherzare, checché se ne dica di persone divenute ben presto personaggi il web ne ha sfornati a bizzeffe. E Palermo il suo contributo lo ha dato eccome. Dai “becchini neri” che, bara in spalla ballano sulle note di Astronomia di Tony Igi, al “Matteo” urlato a pasquetta dai terrazzi dello Sperone da Spagnolo, al “Non ce n’è Coviddi” di Angela da Mondello è un attimo. Tormentoni, destinati a essere ricordati nel tempo e che un giorno tra tanta tristezza riusciranno a strappare forse sorrisi, seppur amari.

Il signor Spagnolo, salì alla ribalta della cronaca al tempo del primo lockdown: dai tetti dello Sperone, per Pasquetta, indimenticabile il suo grido:”Maaaatteeeooo”

“IO TUTT’ALTRO CHE NEGAZIONISTA”

Ma non mi accostate a chi nega l’esistenza del Covid per cortesia. Io il maledetto virus l’ho definito cornuto ma non l’ho mai negato, anzi. Devo cercare in tutti i modi di evitarlo a causa della patologia che mi affligge“. Già, perché il signor Giuseppe Spagnolo, colpito in passato da un brutto male, quella mascherina erogatrice d’ossigeno la deve portare a prescindere dal Covid. “Per me è necessaria a causa delle apnee notturne che mi affliggono”. Ma, al di là di questo, la triste foto che lo ritrare intubato è legata ad una iniziativa volta a sensibilizzare la gente sulla pandemia. “Sono stato ben contento di fare parte di un cortometraggio girato dall’Associazione ricreativa Boccadifalco Pitrè – dice il pensionato a Palermo Live – . Un video intelligente, in cui si sottolinea eccome l’esistenza del Covid-19 del quale, purtroppo, ma fortunamente solo nella finzione, finisco per esserne contagiato”.