«Il virus dell’influenza Australiana è ad alto rischio: fa più male del Covid»

Il direttore dell’Uoc di Malattie infettive di Catania, parla del virus dell’influenza Australiana confrontandolo con il SarsCov2, quello del Covid

Bruno Cacopardo, direttore dell’Uoc di Malattie infettive all’ospedale Garibaldi di Catania, in una intervista pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia, ha lanciato un’allerta per un virus che circola attualmente. Non riguarda SarsCov2, il virus del Covid, ma l’Australiana, l’influenza stagionale. «Il picco dei contagi lo avremo tra gennaio e febbraio ─ ha detto Cacopardo ─ , ma già adesso stiamo registrando un aumento dei ricoveri. Perché questo virus può far male, quantomeno agli anziani, ai soggetti fragili, agli immunodepressi».

Il direttore dell’Uoc ha affermato che «l’influenza stagionale, ad oggi, è clinicamente ben più severa del Covid, tanto che nel mio reparto, in questo momento, ho quattro polmoniti da Australiana contro una da Coronavirus. E se i dati non vi bastano, provate a chiedere a chi ha avuto sia da Omicron che dall’influenza: nel confronto fra le due infezioni, vi descriverà la sintomatologia Covid come una passeggiata, usando invece termini drammatici per il virus influenzale»

«Il vaccino antinfluenzale è assolutamente necessario»

Quando gli è stato chiesto perché l’Australiana è così severa, Cacopardo ha risposto: «L’influenza negli ultimi due anni ha rallentato per un insieme di fattori, dalle cautele osservate per la pandemia fino alla scarsa variazione dei ceppi stagionali, che non avendo mutato più tanto hanno impattato su una popolazione abbastanza immune. Tutto ciò, fino all’arrivo dell’Australiana, un lignaggio virale che nella nostra area geografica non vedevamo da almeno un ventennio, e che ha spiazzato le nostre difese immunitarie, soprattutto quelle dei bambini e degli adolescenti, ma anche di anziani e fragili. Per questo ─ ha concluso Cacopardo ─, il vaccino antinfluenzale diventa assolutamente necessario. Se potessi, la inoculerei a tutti, bussando porta a porta».