“Profondo dolore e sorpresa”. E’ quanto dice di aver provato, vedendo Ilaria Salis ammanettata in un’aula di tribunale, il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
“Le misure di contenzione non sono state abolite, ma sono un’eccezione – spiega poi Nordio in un’intervista alla Stampa -. Sul punto la normativa europea, e quella italiana, sono chiarissime: l’imputato appare libero davanti al giudice, salvo che quest’ultimo non disponga misure coercitive, come appunto le manette o le tristissime gabbie, per sventare pericoli di fuga o di violenze”. E sottolinea: “Nel caso di Ilaria Salis non mi pare proprio che esistessero questi pericoli”.
Il guardasigilli poi spiega: “Finché dura il processo, la giurisdizione ungherese è sovrana. Né il governo ungherese né tantomeno quello italiano possono intervenire”. E aggiunge: “Si può tuttavia operare sul fronte del trattamento penitenziario, affinché si rispettino le norme europee”.