Per non lavorare una donna di Roma di 50 anni avrebbe finto di avere 5 gravidanze e 12 aborti tra il 2014 e 2019. Tutto falso, e quindi Benedetta, Angelica, Abramo, Letizia e Ismaele, questi i nomi dei presunti figli, non sono mai nati. Così come era falsa la firma della ginecologa che figurava nei certificati medici presentati, anche per le varie gravidanze a rischio e gli aborti. Una truffa all’Inps e al datore di lavoro da 111mila euro. Come riporta Repubblica, i giudici di primo grado hanno condannato la 52enne Barbara Ioele, ad un anno e otto mesi di carcere per truffa. Con lei è stato condannato a 7 mesi anche il compagno, Davide Pizzinato, ritenuto suo complice.
La donna produceva all’Asl certificati medici con la firma falsa di una ginecologa, riuscendo così a ottenere l’astensione anticipata da lavoro e percependo dall’Inps i congedi di maternità. Cinque gravidanze in cinque anni, intermezzate da dodici aborti: un fatto praticamente impossibile, che ha quindi richiamato l’attenzione dell‘Ispettorato del lavoro, che ha affidato le indagini ai carabinieri.
Le autorità hanno scoperto che la donna, oltre a falsificare i certificati medici per usufruire dei congedi di maternità, aveva truccato anche i codici fiscali dei figli, di cui non c’è nessuna registrazione all’ospedale in cui la donna ha dichiarato di aver partorito. I legali della coppia hanno presentato appello, ma una cosa è certa: l’Inps ha ovviamente intenzione di richiedere indietro i 111mila euro che negli anni ha pagato alla signora per le sue false gravidanze.
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