Come riporta l’Ansa, Nunzio Reina, responsabile dell’area produzione della Confesercenti regionale ha lanciato una denuncia su una pericolosa situazione che pare si stia diffondendo a Palermo. «Barbieri e parrucchieri dei quartieri popolari – dice Reina – continuano a lavorare nonostante il divieto imposto dal decreto del presidente del consiglio dei ministri».
E continua sicuro: «Sono decine le segnalazioni arrivate alla chat del nostro settore. Sappiamo che nei quartieri popolari, in periferia, sono tanti coloro che continuano a svolgere indisturbati l’attività di barbieri e parrucchieri. Alcuni offrono servizi a domicilio, altri aprono le porte del negozio alla clientela e poi chiudono la saracinesca per sfuggire ai controlli».
Reina conclude assicurando: «Abbiamo denunciato tutto alle forze dell’ordine e alle istituzioni, perché in ballo c’è la salute di tutti, in un momento in cui vengono richiesti sacrifici importanti alle attività produttive».
Anche Gino Sanfilippo, presidente della categoria Acconciatori di Confartigianato Imprese Palermo lancia la stessa denuncia sui barbieri e parrucchieri che stanno continuando a svolgere l’attività nonostante per ora sia vietato. «In tanti lavorano presso il domicilio dei clienti – assicura – o ricevono in casa la vecchia clientela. Questo atteggiamento non solo danneggia la figura professionale di noi operatori del settore benessere. Noi, nel rispetto delle regole per evitare il contagio del Covid-19, abbiamo abbassato le nostre saracinesche, ma contravviene anche a tutte le leggi dello Stato e mette a rischio la salute pubblica. Questo atteggiamento non è tollerabile. Sono tantissime le segnalazioni che arrivano alla nostra categoria».