In Italia 677 morti sul lavoro negli ultimi sette mesi: “Serve prevenzione”

L’Inail ha pubblicato il report con i dati provvisori dei primi sette mesi del 2021

sicurezza

Le morti sul lavoro continuano a essere un grosso problema. In Italia, negli ultimi sette mesi secondo i dati Inail il dato sui decessi durante le ore lavorative è pari a 677, in calo del 5,4% rispetto agli ultimi dati. L’Istituto ha rimarcato, però, che i dati mensili sono provvisori e fortemente influenzati dall’emergenza Coronavirus, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di “tardive” denunce mortali da contagio; in particolare relative al mese di marzo 2020. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 6,4% nella gestione industria e servizi e del 29,4% nel Conto Stato.

Continuano a registrare un numero di morti sul posto di lavoro che ci fa rabbrividire. Ribadiamo con forza che questa emorragia può essere  arrestata solo con un’adeguata prevenzione, che è condizione  imprescindibile per tutelare i lavoratori”.  Lo dicono, in una nota congiunta, il presidente di Panormedil Cpt, Mario Puglisi e il vicepresidente Francesco Danese. “Come ente bilaterale siamo a disposizione delle imprese per garantire una formazione di figure altamente qualificate e professionali. Riteniamo che solo investendo in maniera proficua e attenta sulla qualità è possibile abbattere il numero degli infortuni e scongiurare le tragedie.

Siamo sempre pronti, inoltre, a dare il nostro contributo ai soggetti preposti, istituendo anche un tavolo tecnico, per la repressione di ogni abuso da parte delle imprese – concludono– soprattutto in questo momento dove l’accelerazione delle opere pubbliche, incluse nel Recovery Fund, così come pure l’alta richiesta del bonus 110 per cento, potrebbero determinare un abbassamento dei livelli di guardia con un rischio sempre maggiore per i lavoratori“.