In servizio da 24 anni ma assente da 20, prof destituita dal Miur: “Ricostruirò la verità ma ora sono al mare”
Il Miur ha destituito Cinzia Paolina De Lio, professoressa di una scuola superiore di Chioggia, per “inettitudine e incapacità didattica”: la vicenda
Il Miur ha destituito Cinzia Paolina De Lio, professoressa di una scuola superiore di Chioggia, per “inettitudine e incapacità didattica”. Un caso che sta destando scalpore poiché, dai controlli eseguiti, sarebbe emerso che l’insegnante in 24 anni di servizio non si è presentata al lavoro per 20.
Prof destituita dal Miur: “Inettitudine e incapacità didattica”
Nonostante abbia seguito una classe per soli quattro mesi di fila, la prof ha scatenato notevoli critiche da parte di molti studenti. Non avrebbe prestato loro attenzione perché impegnata a mandare messaggi con il cellulare o perché si preferiva parlare con altri allievi; avrebbe assegnato in alcuni casi voti non oggettivi e le lezioni non avrebbero seguito un filo logico.
Le segnalazioni hanno condotto così ad un’ispezione del Ministero, che dal canto suo aveva rilevato l’”assenza di criteri sostenibili nell’attribuire voti, la non chiarezza e confusione nelle spiegazioni, l’improvvisazione, la lettura pedissequa del libro di testo preso in prestito dall’alunno, l’assenza di filo logico nella sequenza delle lezioni, l’attribuzione di voti in modo estemporaneo ed umorale, la pessima modalità di organizzazione e predisposizione delle verifiche”. Avviata nel 2017 la destituzione, l’insegnante aveva presentato ricorso riuscendo a vincere presso il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia. Quest’ultimo ritenne che l’ispezione ministeriale era durata troppo poco per giustificare la destituzione. Tuttavia, il Miur ha presentato ricorso e la vicenda è arrivata in Cassazione, che ha confermato la destituzione della docente.
“Ora sono al mare”
Cercata per un commento, la professoressa ha rilasciato una breve dichiarazione a Repubblica. “Scusate ma ora sono al mare”, ha detto. “Ricostruirò la verità dei fatti di questa vicenda assolutamente unica e surreale”, ha aggiunto. Essendo giornalista pubblicista, ha poi affermato di voler “gestire personalmente l’aspetto mediatico della vicenda”. “Non rispondo a domandine di giornalisti buttate qua e là che non renderebbero giustizia all’affermazione della verità in merito alla mia vicenda, unica in senso assoluto – ha concluso -. Sono disponibile, ovviamente, a trasmettere ai colleghi che me lo chiederanno atti e documenti utili”.
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