Da lunedì scuole aperte nella Sicilia “zona gialla”. Sì perchè la Regione, come anticipato nei giorni scorsi si adeguerà a quanto deciso dal governo nazionale per la zona gialla. Le cose cambiano invece nei comuni in zona arancione, dove invece sarà possibile fare lezioni in Dad. Ad annunciarlo è la Presidenza della Regione Siciliana, dopo un confronto tra Nello Musumeci e gli assessori regionali all’Istruzione Roberto Lagalla e alla Salute Ruggero Razza.
Da lunedì scuole aperte dunque nei comuni in zona gialla, come Palermo. Ma una quarantina di Comuni – come anticipato dal Giornale di Sicilia – entro oggi verranno dichiarati zona arancione. Solo gli istituti scolastici di questi territori potranno passare in Dad per una o due settimane.
“Le misure urgenti proposte dal governo nazionale per il tracciamento dei contagi da Covid-19 nella popolazione scolastica prevedono approcci differenziati in relazione al numero degli studenti positivi, alla tipologia del ciclo educativo e allo stato vaccinale dei singoli”. Lo spiega in un comunicato la Regione. “A questi è necessario attenersi in Sicilia. Infatti, le norme vigenti consentono alle Regioni di intervenire con decisioni autonome solo nel caso di “zona arancione” o “zona rossa”. La Sicilia, come si sa, è nella fase attuale in “zona gialla”, quindi deve applicare le norme nazionali. Pertanto, si impone di alzare l’asticella dei controlli nel pieno rispetto delle regole generali di cautela. A partire dalla didattica a distanza nel caso di soggetti positivi nella scuola primaria e di seguire le regole della sorveglianza sanitaria negli altri casi”.
Non mancano però i dubbi. Le difficoltà principali riguardano le procedure di testing con i tamponi e la fornitura delle mascherine Ffp2. “Assieme alle altre Regioni, tenuto conto dell’andamento esponenziale della curva epidemiologica, abbiamo evidenziato, tuttavia, perplessità – prosegue la Regione -. In ordine alla possibilità di garantire l’assolvimento delle articolate procedure di testing e di monitoraggio sanitario nei tempi e con le modalità contenute nelle disposizioni del Consiglio dei ministri. Ci attendiamo, pertanto, la prevista attività di supporto operativo e di fornitura di dispositivi Ffp2 che sono state delegate alla Struttura Commissariale nazionale, proprio a seguito delle osservazioni avanzate da noi nel corso del dibattito istruttorio che ha preceduto il provvedimento dell’altro ieri”.
“Non possono, infatti, rimanere ignorate le numerose e preoccupate segnalazioni che, in queste ore, sono pervenute da amministrazioni locali e dall’Anci regionale, da rappresentanze sindacali del comparto istruzione e da associazioni di genitori. I dubbi riguardano soprattutto “la critica diffusione del contagio e la temuta sua estensione nelle fasce anagrafiche di studenti con assente o limitata copertura vaccinale”.
“Tutto ciò premesso – conclude -, il governo della Regione Siciliana conferma di operare secondo le disposizioni del governo nazionale, con l’obiettivo di garantire lo svolgimento delle attività didattiche in presenza e in sicurezza, a partire da lunedì 10 gennaio”.