Sta emergendo un macroscopico errore nel computo del numero dei positivi in Sicilia che ogni giorno viene indicato nei bollettini regionali. Ieri gli attuali contagiati sono stati indicati in 805, di cui 777 in isolamento domiciliare. Che è un numero molto elevato, se confrontato con quello di altre regioni che hanno avuto molti più contagi.
Basti considerare che la Sicilia, con l suo totale di 3.462 positivi, nel computo nazionale dei pazienti ancora contagiati da Covid-19 è al quarto posto, preceduta solo da Lombardia, Piemonte ed Emilia. E si posiziona prima del Veneto, che ha registrato più di 19.000 contagi ed oggi ne conta solo 680. Ma precede anche Puglia e Campania, che hanno avuto mille malati di coronavirus in più, ed oggi hanno rispettivamente 276 e 208 pazienti in isolamento domiciliare.
Questo perché, a quanto pare, come riportato dal Giornale di Sicilia, i dati pubblicati ogni giorno non coincidono con il reale andamento dell’epidemia in Sicilia. Lo sostiene l’Asp di Catania, che chiede formalmente alla Regione Siciliana di apportare le dovute correzioni alle cifre riportate finora. L’Azienda sanitaria etnea parla esplicitamente di dati falsi ed inesatti. Sostiene che le cifre dei malati attuali non vengono aggiornate costantemente, causando così uno sfasamento temporale. Ed inoltre ha anche rilevato che spesso un malato viene conteggiato due volte, una dalla Asp, e l’altra dall’ospedale in cui è stato effettuato il tampone. Provocando quindi errori e disfunzioni nei risultati.
La Asp di Catania è sicura che il numero di pazienti positivi in Sicilia è meno della metà di quelli indicati. E afferma che attualmente nella provincia etnea ci sono solo 16 malati invece che i 397 indicati nei bollettini regionali. Per spiegarlo meglio fa un esempio concreto, accaduto già a maggio. La Regione un giorno indicava nella provincia catanese 10 nuovi contagi, mentre per la Asp erano solo 3. Dai dati analizzati dalla task force anti Covid della Asp sono venute fuori tante di queste anomalie giornaliere, mai corrette. Bruno Cacopardo, il direttore dell’Unità operativa Malattie infettive al Garibaldi di Catania, che ha ufficialmente sollevato il problema, è sicuro, e dichiara: «Ho già allertato l’Osservatorio epidemiologico regionale, e sono certo che nelle prossime ore allineeranno i dati». La direzione dell’Asp ha chiesto in forma ufficiale una correzione dei dati che falsano l’attuale curva di casi siciliani, e non darebbero la giusta dimensione di un’epidemia che sembra ormai aver quasi del tutto lasciato la Sicilia, che registra sempre meno casi, meno ricoveri e soprattutto un grado di aggressività del virus quasi nullo.
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