In Ucraina sono morti tanti comandanti russi: perché muoiono

Secondo gli esperti la morte di tanti comandanti è la conseguenza dell’andamento negativo della guerra die russi in Ucraina. Si esporrebbero per risollevare il morale dei soldati

Dall’inizio dell’invasione in Ucraina la Russia ha perso sul campo di battaglia 13 comandanti. Lo scrive il tabloid britannico The SunMosca non ha fornito un totale aggiornato delle vittime della guerra, e si è limitata a nominare solo una manciata di caduti, tra cui alcuni generali. Il quotidiano inglese inglese  ne fa addirittura anche l’elenco. C’è il capitano Alexey Glushchak, 31enne di Tyumen, in Siberia. Vladimir Plekhanov, 24 anni, e Sagyndyk Kudaibergenov, 22. Anch’essi della Siberia.

Il colonnello Andrei Zakharov è stato ucciso in un’imboscata ucraina vicino a Kiev. Nella stessa imboscata è morto anche il generale maggiore Andrei Kolesnikov. Mentre Vitaly Gerasimov è stato ucciso nel corso di combattimenti fuori Kharkiv. Invece il tenente colonnello Dmitry Safronov e il tenente colonnello Denis Glebov sono morti quando le forze ucraine hanno riconquistato la città di Chuhuiv. Il colonnello Konstantin Zizevsky, che guidava le truppe d’assalto aereo, è stato ucciso nel sud dell’Ucraina.

L’ULTIMO “PEZZO GROSSO” RUSSO MORTO

L’ultimo pezzo grosso di Putin a lasciare la vita sul campo di battaglia è il colonnello Sergei Sukharev, del 331° reggimento d’assalto paracadutisti delle guardie di Kostroma. La tv di Moeca ha confermato la sua morte. Insieme a lui, è rimasto ucciso anche il suo vice maggiore Sergei Krylov. La morte di Sukharev è stata annunciata e festeggiata anche dall’esercito ucraino: «Si era perso, ma è tornato a casa nel modo giusto», hanno scritto. Il colonnello era stato intervistato da una tv russa lo scorso gennaio, dopo aver guidato le truppe russe in Kazakistan con la missione di proteggere una centrale elettrica ad Almaty.

PERCHÉ MUOIONO I COMANDANTI RUSSI

Secondo gli esperti di guerra occidentali, la morte di tanti comandanti è dovuta all’andamento negativo della guerra. Le circostanze  costringono i generali ad esporsi, e mettersi quindi sotto tiro degli ucraini. «Poiché le cose stanno andando male, i generali russi devono avvicinarsi al fronte per guidare le loro truppe nelle operazioni. Devono fornire una supervisione più ravvicinata, andare avanti e diventare vulnerabili all’azione nemica», dice una fonte a Business Insider. Un altro motivo che costringe i generali ad avvicinarsi al fronte sarebbe il morale molto basso delle truppe russe, sottolineato anche dal Pentagono. Andando in prima persona in battaglia puntano a motivare i soldati, ma si espongono agli attacchi.

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