In Ucraina usate dai russi bombe al fosforo bianco: le terribili conseguenze

Pur non rientrando nella classificazione di armi chimiche, le bombe al fosforo sono state proibite dalla Convenzione di Ginevra. Determinano disidratazione, necrosi e distruzione del tessuto colpito

Si fanno sempre più insistenti le denunce che provengono da varie città ucraine di uso di armi chimiche da parte dell’esercito russo. Negli attacchi a Hostomel e Irpin, l’esercito di Putin avrebbe usato bombe al fosforo bianco. Lo sostiene il sindaco di Irpin, Oleksandr Markushin, che ha denunciato in una intervista al Kyiv Indipendent il ricorso da parte di Mosca di armi chimiche.  «Le forze russe hanno preso di mira le città satellite di Kiev con bombe al fosforo la notte del 22 marzo», ha detto il sindaco della città a ovest della capitale. Ed ha ricordato che quel tipo di armi è vietato dalle Convenzioni di Ginevra.

A queste accuse si sono aggiunte le immagini diffuse dal vicecapo della polizia di Kiev, Oleksiy Biloshitsky, che ha mostrato quella che appare come una munizione al fosforo. Si tratta di un video realizzato dopo un attacco russo da un agente nella città di Kramatorsk, nell’Est dell’Ucraina.. In esso si vede  il bossolo di una bomba di questo tipo  maneggiato da lontano  con una vanga.  Invece in un’altra foto pubblicata sul Telegram, Biloshitsky ha mostra quello che appare come un bombardamento con bombe al fosforo che sarebbe avvenuto il 13 marzo a Popasna, nella regione del Lughansk.

LE TERRIBILI CONSEGUENZE DELLE BOMBE AL FOSFORO BIANCO

Ma cosa sono le bombe al fosforo, tanto temibili da essere state vietate Convenzione di Ginevra del 1980? Sebbene non rientrino nella classificazione ufficiale delle cosiddette armi chimiche, il principio di azione di queste munizioni è il fosforo bianco. Una sostanza gravemente tossica per ingestione e inalazione, che in pochi secondi provoca ustioni gravissime ed estremamente dolorose. Infatti quando viene in contatto con la pelle, brucia i tessuti provocandone la necrosi fino alle ossa. Il fosforo bianco prende fuoco spontaneamente a contatto con l’aria, dunque viene normalmente conservato sotto azoto o sott’acqua. La reazione con l’ossigeno nell’aria innesca il rilascio di calore e anidride fosforica, che a sua volta reagisce con i composti contenenti acqua, come i tessuti dell’organismo umano, sprigionando acido fosforico. L’intero processo determina disidratazione, necrosi e distruzione del tessuto colpito. Anche l’inalazione dei vapori tossici rilasciati da tali munizioni può essere letale.

LA RUSSIA NON PUÒ USARE QUESTO TIPO DI BOMBE

Secondo la Convenzione sulle armi convenzionali, il fosforo bianco rientra tra le munizioni incendiarie. Il Protocollo III (articolo 2) ne vieta l’utilizzo “in qualsiasi circostanza sulla popolazione civile in quanto tale, i civili isolati o beni di carattere civile”. Inoltre “è vietato in qualsiasi circostanza attaccare con armi incendiarie lanciate da un aeromobile un obiettivo militare sito all’interno di una concentrazione di civili”. La Russia ha aderito all’intera convenzione il 10 giugno 1982, quindi ha accettato il divieto di utilizzo.

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