Inail bocciata dalla Regione: a rischio la ripartenza per bar, ristoranti e parrucchieri

Il protocollo Inail è considerato inapplicabile dalla Regione, dai ristoratori, dai baristi , dai barbieri e dai parrucchieri. Si fa strada l’ipotesi di adeguarsi alle linee guide che probabilmente verranno adottate in Emilia Romagna

L’annunciata ordinanza che la Regione siciliana doveva varare ieri, relativa alla riapertura di bar, ristoranti, parrucchieri e barbieri ed altre attività, ancora non c’è. Da Roma non sono arrivate le attese indicazioni con i protocolli di sicurezza per ogni singola attività, e non è arrivato neanche in bozza il Decreto Legge con il quale il governo avrebbe demandato in questa fase di pandemia alcuni poteri alla Regione. In mancanza, restano solo le direttive dell’Inail, che vengono bocciate senza appello dalla Regione siciliana e vengono considerate impraticabili dalle categorie interessate.

PROTOCOLLO EMILIA ROMAGNA

Nel frattempo si fa strada l’ipotesi di adottare il Protocollo che sembra in dirittura d’arrivo in Emilia Romagna, dove si sono riscritte le linee guida, pur rispettando le giuste norme di sicurezza. Quindi niente assembramento dei clienti all’ingresso dei locali, e inoltre viene promosso l’utilizzo di sistemi di prenotazione telefonica e digitale. Sono previste anche le installazione dei dispenser con gel igienizzanti per la pulizia delle mani, e un’apposita cartellonistica sulle regole di comportamento da seguire, anche in lingua inglese.

RISTORANTI E BAR

Per quanti riguarda il protocollo per ristoranti e bar che probabilmente adotterà l’Emilia Romagna ne parla Giovanni Cafeo, segretario della Commissione regionale alle attività produttive: «Le linee guida prodotte dall’Emilia Romagna affrontano con la massima chiarezza tutte le criticità che potrebbero affrontare i ristoratori. Il presupposto principale alla riapertura ─ spiega Cafeo ─ resta la responsabilizzazione del cliente e dello staff, attuata attraverso un’apposita segnaletica applicata nel locale nonché un’adeguata formazione per il personale di sala e cucina».

GARANZIA DI ALMENO UN METRO FRA LE PERSONE

«Inoltre ─ continua Cafeo – è prevista l’igienizzazione pressoché continua dei locali, la garanzia di almeno 1 metro tra le persone non conviventi sedute ai tavoli, la contingentazione del servizio al bancone, sempre distanti almeno un metro, e dell’accesso ai servizi igienici. Devono essere incentivati i menu digitali nonché della documentazione digitale per i fornitori. C’è la predilezione per gli spazi esterni e ricambi d’aria costanti per quelli interni. Inoltre è previsto anche il divieto assoluto di allestimento di buffet e di self service per prodotti non sigillati».

ALLA REGIONE PIACE QUESTO PROTOCOLLO

L’impressione è che nell’ambiente regionale questo protocollo non dispiaccia, ma Musumeci non sembra avere l’intenzione di assumersi la responsabilità di fare un salto in avanti ed arrivare allo scontro con Roma, oppure finire davanti al Tar, come è accaduto alla governatrice della Calabria Jole Santelli. Pare comunque che vorrebbe  provare a definire, d’accordo con il governo, l’adozione di direttive che ricalchino queste dell’Emilia Romagna. Comunque tutto lo staff è mobilitato. Se dovessero arrivare notizie positive, sarà immediatamente predisposta una nuova ordinanza che potrebbe vedere le luce al più presto. 

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