“Il ministero dell’Università e della ricerca lavora per il riconoscimento dei titoli di studio europei”. Così ha dichiarato il ministro Anna Maria Bernini durante l’inaugurazione dell’anno accademico, che si è tenuta stamani all’Università di Palermo. Presenti all’evento anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen.
“È un grande segno di speranza essere qui oggi a Palermo, nel cuore del Mediterraneo, a parlare di sostenibilità e di una nuova cultura europea della formazione ad un anno dall’inizio della guerra in Ucraina. Un attacco alle porte dell’Europa che ha sconvolto il nostro mondo ma che ci ha scoperti ancora più uniti, saldi nei valori fondanti dell’Ue”. Così ha esordito il ministro nel suo intervento.
Tra i vari punti affrontati nel suo discorso, il ministro Bernini ha dichiarato che gli atenei italiani sono impegnati a raccogliere l’indicazione europea con per “un’offerta formativa che superi la rigidità dei corsi di studio e punti a una maggiore contaminazione tra scienza e umanità”. Plauso dunque per i percorsi professionalizzanti rivolti ai giovani talenti, in linea con le politiche che hanno portato l’Europa a proclamare il 2022 l’anno per i giovani e il 2023 l’anno per le competenze. “Ci viene data un’opportunità di apprendimento più flessibile e modulare – ha dichiarato Bernini – che implichi competenze transdisciplinari più in linea con le necessità del mercato del lavoro”.
Un accenno anche all’apporto del Pnrr e alla necessità di “creare le condizioni per trasformare questi investimenti in acceleratori di crescita futura”. Il ministro Bernini ha anche rivolto un’esortazione ai giovani studenti e ricercatori: “Un piccolo inciampo non può determinare una scelta di vita. Ricordate l’errore che porta a scoperte ancora più grandi e importanti. Sbagliando si impara. Soltanto una cosa può rendere impossibile un sogno: la paura di fallire”.