Incendio a Mazara, il sindaco: “Non possiamo collegare a Denise Pipitone”
Dall’insediamento dell’Amministrazione comunale sono diversi gli atti vandalici registrati in quel di Mazara del Vallo
Potrebbe esserci una correlazione con la vicenda di Denise Pipitone? Molti se lo sono chiesto guardando le immagini dell’incendio del 25 aprile, che ha distrutto diverse pratiche conservate negli uffici del Comune di Mazara del Vallo. La vicenda della piccola scomparsa diciassette anni fa, tornata alla ribalta nelle ultime settimane, è subito balzata alla mente tra le ipotesi sulle intenzioni dei piromani che hanno appiccato il rogo.
“Si trattava di un deposito cartaceo temporaneo di materiale non catalogato” – spiega il sindaco di Mazara Salvatore Quinci, raggiunto telefonicamente da Palermo Live. Ad oggi è difficile sapere con certezza cosa le fiamme abbiano distrutto, per tanto stabilire un collegamento con la vicenda di Denise pare azzardato.
Incendio a Mazara, ultimo atto vandalico?
Il sindaco ha preso chiara posizione sulla questione nei giorni scorsi. “Verità per Denise” recita lo striscione affisso, insieme a Piera Maggio e Piero Pulizzi, sulla facciata del Palazzo Cavalieri di Malta. “È stato un momento dall’alto valore simbolico, particolarmente toccante, per rinnovare l’appello #CHISAPARLI #GIUSTIZIA per Denise”, ha scritto il sindaco su Facebook.
Che il rogo sia legato a questa presa di posizione? Il sindaco Quinci naturalmente non può saperlo. Allo scoppio dell’incendio, insieme agli assessori Vincenzo Giacalone e Giacomo Mauro, si è subito recato sul posto ad effettuare un sopralluogo.
Il primo cittadino aggiunge, però, un particolare importante: “È da due anni che siamo qua e ci sono stati diversi atti vandalici, che non so come interpretare. Se contro questa Amministrazione per aver operato e messo ordine in certi settori”. Il rogo agli edifici del Comune è infatti solo l’ultimo di una lunga serie di eventi che si sono verificati dal 2019, quando la nuova Amministrazione si è insediata a Mazara del Vallo.