Inchiesta Rotoli, Orlando: “Ho chiesto di essere ascoltato dai magistrati”
Il sindaco di Palermo ha chiesto di essere ascoltato dall’autorità giudiziaria per fornire ulteriori chiarimenti, nonché tutta la documentazione relativa alla sua posizione sulla vicende delle bare insepolte al cimitero dei Rotoli
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha chiesto di essere ascoltato sulla vicenda delle bare insepolte al cimitero dei Rotoli, per la quale si trova attualmente indagato.
A dichiararlo è il primo cittadino stesso in una nota. “Intendo rappresentare la mia posizione e ho chiesto tramite il mio legale, l’avvocato Roberto Mangano, di essere ascoltato per fornire chiarimenti e tutta la documentazione utile all’accertamento o alla esclusione di responsabilità”.
“Sottolineo quanto già ricordato ieri e cioè che la magistratura doverosamente ha chiesto che ci siano chiarimenti sulla gestione dei cimiteri, ipotizzando un’omissione di atti d’ufficio. Ribadisco disagio e sofferenza da cittadino e da sindaco per quanto si è verificato in questi anni, oggetto anche di altre indagini alle quali l’amministrazione comunale ha fornito collaborazione anche con azioni disciplinari e cautelari. La richiesta di convocazione sarà occasione, come detto, per portare davanti all’autorità giudiziaria tutte le numerose ordinanze e disposizioni di servizio e i provvedimenti adottati anche nell’ambito della cabina di regia che io ho istituito proprio per dimostrare che ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità e competenze di sindaco per potere affrontare queste criticità che insieme all’assessore Sala stiamo cercando di superare”.
L’inchiesta sul cimitero dei Rotoli
L’inchiesta sulle circa 900 bare insepolte al cimitero dei Rotoli ha visto un cambio di posizione per quanto riguarda la figura del sindaco Orlando. Da “persona informata sui fatti” il primo cittadino è, infatti, ora indagato per omissione d’atti d’ufficio.
Già nel mese di luglio del 2020 Orlando era stato sentito in Procura come testimone nell’ambito di un’inchiesta sulla corruzione al cimitero. La vicenda coinvolgeva l’ex direttore dei Rotoli, Cosimo De Roberto; si parlava di tangenti per scavalcare la fila dei defunti in attesa di sepoltura. A dicembre il sindaco ha poi ricevuto un avviso di proroga dell’inchiesta.