Inchiesta Montante: coinvolti Rosario Crocetta e alcuni esponenti della Dia
L’ex governatore sarebbe stato “asservito” all’ex capo di Confindustria e avrebbe ottenuto 200 mila euro per la sua campagna elettorale, oltre al blocco di un video hard che lo avrebbe ritratto con dei minorenni
Secondo la procura di Caltanissetta Antonello Montante è stato l’“eminenza grigia” che ha gestito e manovrato rapporti tra politica, imprenditori e pezzi di Stato. Era colui che dava ordini che altri eseguivano. Dopo che si è conclusa l’indagine sull’ex numero uno degli industriali siciliani Antonello Montante, tredici persone hanno ricevuto notifiche di conclusioni indagini, atti che precedono la richiesta di rinvio a giudizio. Sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione e accesso abusivo al sistema informatico.
GLI INDAGATI
Tra gli indagati oltre all’ex leader di Confindustria Antonello Montante, anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori regionali della sua giunta Maria Lo Bello e Linda Vancheri, l’ex capo centro della Dia di Palermo Giuseppe D’Agata, l’ex capo della Dia Arturo De Felice, il vice questore in servizio allo scalo di Fiumicino, Vincenzo Savastano e l’ex capo centro della Dia di Caltanissetta Gaetano Scillia.
IL COINVOLGIMENTO DI CROCETTA
Secondo l’accusa, Rosario Crocetta per ricambiare il finanziamento alla sua campagna elettorale del 2012 della lista de “Il Megafono”, su indicazione di Montante avrebbe nominato in giunta Linda Vancheri e Mariella Lo Bello. Gli inquirenti scrivono che sarebbe stato un patto corruttivo da 200mila euro, utilizzato anche per stoppare, come scrive il Giornale di Sicilia, la divulgazione di un video hard che avrebbe ritratto l’ex presIdente della Regione con minorenni. Crocetta chiederà di essere sentito dalla Procura, come preannunciato dal suo avvocato Vincenzo Lo Re. Intanto respinge le accuse: «È tutto falso. Ripeto: non sono mai stato con un minorenne. Quando andavo in Tunisia, dal 2003 cioè da quando ho avuto la scorta, andavo sempre con la polizia fino al 2017. Che facevo, i giochetti sessuali con le forze dell’ordine presenti? Se fosse vero, sarei già stato indagato o arrestato per pedofilia».
MONTANTE A FIUMICINO CON UN CAPO DI STATO
Una curiosità. Antonello Montante, quando arrivava a Fiumicino non passava dalla dogana. Come i capi di Stato e i diplomatici. Glielo avrebbe consentito il vicequestore Vincenzo Savastano, adesso indagato, in servizio all’aeroporto di Fiumicino. Veniva prelevato sotto bordo ed accompagnato direttamente fuori dall’aerostazione. In cambio a Savastano sono andate una mini car, una vacanza a Cefalù e la promessa di un’assunzione.