Incubo variante Delta: restrizioni in Europa, a Sidney contagi in crescita

La preoccupazioni crescono non solo in Europa ma anche all’estero, e tornano alcune restrizioni

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I casi di variante Delta crescono in Europa e non solo, e l’alta contagiosità del virus ha spinto alcuni Paesi ad adottare nuove misure restrittive.

È il caso della Spagna ad esempio, dove nel fine settimana la Catalogna ha chiuso discoteche e locali; sarà inoltre obbligatorio un certificato vaccinale per accedere ad eventi all’aperto con più di 500 partecipanti. Preoccupano soprattutto i casi tra i più giovani, categoria per la quale – secondo il ministero della Salute – i contagi sono raddoppiati nel giro di sette giorni.

L’Olanda sabato ha registrato più di 10.345 nuovi contagi, segnando un record giornaliero da Natale. Il premier Mark Rutte ha parlato con chiarezza al Paese annunciando nuove restrizioni, come la chiusura di discoteche e ristoranti a mezzanotte. “C’è una nuvola scura davanti al sole”, ha dichiarato il primo ministro. “Per il momento i tassi di contagio stanno esplodendo, principalmente a causa della variante Delta notevolmente contagiosa. Se non facciamo qualcosa, aumenterà ulteriormente. È chiaro che la rapida diffusione del virus deve essere stroncata sul nascere”.

Nel Paese la media giornaliera dei contagi registrati risulta essere 7,5 volte superiore rispetto a undici giorni fa, quando si erano attestati buoni risultati.

Variante delta, fuori dall’Europa

L’allarme variante Delta preoccupa anche gli Usa. Per il quarto giorno di fila il Paese ha superato la soglia dei 20mila nuovi casi. Numeri record anche in Corea del Sud, dove si registra il terzo giorno consecutivo di record di contagi giornalieri con 1.378 nuovi casi. Da lunedì nuove restrizioni dovrebbero arrivare per Seul.

Contagi anche a Tokyo e nelle regioni limitrofe da metà giugno. Il “quasi stato di emergenza” è stato prorogato fino al 22 agosto, ben oltre la durata delle Olimpiadi.

Intanto, anche l’Australia vede un intensificarsi dei contagi, con picco a Sidney, dove ieri è morta una donna di 90 anni, che è la prima persona contagiata localmente nel Paese quest’anno. Segnalati 77 nuovi casi, record per l’anno in corso; il timore è che lunedì possano superare la soglia di 100.

Oltretutto, Sydney è alla sua terza settimana di lockdown. La città ha registrato 566 nuovi casi di contagio dall’inizio della pandemia a metà giugno. L’Australia ha tenuto una politica estremamente intransigente, che ha visto scrupolosi tracciamenti e chiusura dei confini a quasi tutti gli arrivi dall’estero. Il Paese ha così registrato poco più di 31.000 contagi e 911 morti dall’inizio della pandemia, a fronte di una popolazione di circa 25 milioni di persone.