Indagini sulla morte di De Donno, il primario di pneumologia tornato a fare il medico
Giuseppe De Donno era il capofila della cura al plasma. Aveva
salvato vite ottenendo solo grane e insulti. Il suo gesto potrebbe essere una denuncia
La Procura di Mantova vuole capire se nel suicidio di Giuseppe De Donno possano esserci responsabilità di terzi. Per questo ha deciso di procedere con ulteriori indagini, aprendo un’inchiesta sulla morte dell’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma e padre del terapia anti Covid con il plasma iperimmune. Giuseppe De Donno si sarebbe suicidato impiccandosi, ed è stato trovato martedì dai familiari nella sua casa di Eremo di Curtatone. Nella serata d’ieri i carabinieri e il magistrato hanno sentito la moglie e i due figli, mentre sono stati posti sotto sequestro i cellulari e il computer del medico.
UNA STRANA STORIA
Il professor Giuseppe De Donno, capofila della cura al Covid basata sul plasma, è stato primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma, dove aveva lottato in prima linea contro il Covid. Salvando decine di malati, grazie alla sua terapia con il plasma iperimmune. Eppure a giugno era tornato a fare il medico di famiglia. «Ho subito tanti attacchi», ha detto in una intervista rilasciata ad una tv locale. La sua ultima intervista. Era amareggiato, e lo sguardo triste. Una certa stampa e un certo ambiente medico lo hanno attaccato perché per i malati usava una cura e non un vaccino. Ed anche, dicono alcuni, perché la terapia al sangue ha un “difetto” rispetto ad altre cure: costa poco. O nulla.
ATTACCATO E DILEGGIATO
De Donno, a proposito della sua terapia, scriveva: «È democratica. Del popolo. Per il popolo. Nessun intermediario. Nessun interesse». Eppure è stato anche definito demente, è stato attaccato e dileggiato da colleghi immunologhi che non la pensavano come lui, magari per interessi diversi. È stato inspiegabilmente boicottato e ignorato dagli organi ufficiali quando è partita la sperimentazione ufficiale del plasma iperimmune. Probabilmente tutto ciò è stato troppo per lui, definito un puro da chi lo conosceva. O, forse, ha voluto fare un atto di denuncia verso un mondo prezzolato, con troppi conflitti d’interesse.