Per i primi due o tre mesi, il vaccino sarà somministrato «a chiamata»

Operatori sanitari e Rsa interessate alla somministrazione del vaccino saranno identificati sulla base di specifiche liste regionali

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Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha dato le indicazioni di come sarà distribuito il vaccino da qui a marzo. «Per i primi due o tre mesi – ha detto – non si potrà prenotare la vaccinazione. Non ci sarà un meccanismo di prenotazione ma di chiamata». In questa prima fase ma anche per le fasi successive, il vaccino sarà coordinato e somministrato attraverso la struttura commissariale e le Regioni. Saranno selezionati i nominativi dalle apposite liste in cui verranno inseriti per primi gli operatori sanitari, che inizialmente saranno un milione tra medici e infermieri. Ci saranno inoltre gli ospiti delle Rsa, che all’incirca sono un altro milione di persone, ha spiegato Magrini.

SI PROCEDERÀ CON GLI OVER 80, E DALLA PRIMAVERA SARÀ PER TUTTI

Subito dopo sarà la volta degli over 80 e delle persone con patologie. Poi, presumibilmente dalla primavera, toccherà a tutti gli altri. Ancora non è stato deciso come si svilupperà questa fase- «Coinvolgeremo i medici di famiglia, vedremo come fare», ha aggiunto il direttore generale dell’Aifa. Tra l’altro, ieri l’Agenzia del farmaco ha autorizzato il vaccino Pfizer-Biontech. Un atto dovuto, dopo il via libera europeo dell’Ema del giorno prima. Oltre ad autorizzarne l’immissione in commercio e la rimborsabilità per tutti a carico del sistema sanitario nazionale, l’Aifa ha previsto un programma di attività di informazione e comunicazione sui vaccini per il Covid, a partire da una serie di risposte alle domande più frequenti, già disponibili sul sito dell’Agenzia.

NESSUNA CONTROINDICAZIONE

«Il vaccino della Pfizer è approvato per tutta la popolazione al di sopra dei16 anni – ha inoltre spiegato Magrini -, non ha controindicazioni assolute e non sono richieste accortezze particolari per sottopopolazioni specifiche come anziani, immunodepressi o soggetti con disturbi della coagulazione e rischi di sanguinamento. Non esistono controindicazioni neppure per le donne in gravidanza e in allattamento».