INPS, la stangata travolge gli italiani: ora rivogliono i soldi indietro | Ecco chi deve restituire il denaro

Documento INPS - Fonte Depositphotos - palermolive.it

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Ci sono alcuni aspetti da tenere bene a mente quando si ha a che fare con l’INPS: occhio a queste situazioni. In particolare, per chi percepisce l’Assegno di Inclusione ci sono molti elementi che possono portare alla sua invalidità e alla restituzione delle cifre ottenute.

Le misure di sostegno offerte dallo Stato in favore delle famiglie che più sono in necessità economica sono molte e articolate. La fine del Reddito di Cittadinanza non ha di certo sospeso tutte le misure disponibili.

In Italia sono molte le persone che usufruiscono dell’Assegno di Inclusione. Come si rileva dal nome stesso di questo assegno, la cifra viene offerta a coloro che si trovano in condizioni di difficoltà e indigenza dal punto di vista finanziario come forma di sostegno.

Come in tanti altri aspetti della vita cittadina, però, ci sono sempre in giro i furbetti pronti a fregare lo Stato richiedendo cifre che non dovrebbero spettargli. In altri casi, invece, c’è chi non conosce bene le norme e commette errori.

Il problema fondamentale con l’Assegno di Inclusione è che si tratta di una misura che può essere tranquillamente revocata dall’INPS a seguito di determinate condizioni. Non solo, poiché in alcune casistiche lo Stato può richiedere addirittura la restituzione delle cifre ottenute: i debiti in questo modo possono salire molto in fretta.

Perdere l’Assegno di Inclusione

Quando, per esempio, si rifiuta un’offerta di lavoro congrua, allora si perde il diritto all’Assegno, così come se non si rispetta l’obbligo di istruzione previsto per legge. Molto importanti da questo punto di vista sono i patti che bisogna firmare per ottenere l’Assegno.

Il primo è quello di inclusione, appunto; in alternativa si può firmare il patto di servizio personalizzato. La mancata firma porta alla perdita dell’Assegno, il quale può essere sospeso anche in caso di mancata presentazione entro 120 giorni dalla domanda digitale presso i servizi sociali.

Sito web INPS - Fonte Depositphotos - palermolive.it
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Restituire le cifre percepite

Diversi sono i casi in cui è richiesta anche la restituzione delle cifre ottenute. Ciò avviene soprattutto quando si evita di comunicare una variazione importante nello stato patrimoniale a seguito di vincite di gioco, donazioni o successioni; o ancora se viene occultata la proprietà di alcuni beni.

L’utilizzo di documentazione mendace o falsa può addirittura scaturire la reclusione con una pena che può andare dai 2 ai 6 anni. Quando invece le frode avviene sullo stato patrimoniale, la reclusione varia potenzialmente tra 1 e 3 anni di carcere.