Hanno scelto le due mani che si uniscono pitturate come mappando le delegazioni in rappresentanza delle Scienze Motorie, scese in piazza, stamattina all’ombra del Teatro Massimo per rivendicare i propri diritti di lavoratori. A parlare, a nome di tutti i colleghi è Marilù La Mantia. “Scienze Motorie non è un’attività ricreativa nè certamente un gioco. In questo caso si parla di persone competenti dotate di una laurea, persone che si occupano di disabilità, di patologie croniche e altre problematiche affini. Abbiamo portato avanti la tematica del decreto legge 992 che è arenata da tanto tempo alla Camera dei deputati per quanto riguarda l’educazione fisica nella scuola primaria. Si sà che la sedentarietà dei bambini è diventata ormai dilagante con tutti i problemi che ne derivano per quanto riguarda la salute. Ma non solo, in quanto è al contempo importante ottenere finalmente il riconoscimento della Laurea in Scienze Motorie in ambito sanitario.”
NOI FERMI E PAZIENTI DISORIENTATI
Una figura dunque preziosa, con precise competenze ma spesso messa da parte. “Molti nostri colleghi che si occupano di ginnastica posturale, fondamentale per coloro che hanno problematiche di questo genere, in questo periodo non possono lavorare a causa della chiusura delle sale, al contrario dei fisioterapisti che possono tranquillamente svolgere la loro professione“. Due figure apparentemente affini ma in realtà con competenze differenti. “Molti pazienti, che hanno bisogno di essere seguiti da chi fa svolgere loro la ginnastica adatta a riprendere una corretta postura, in questo momento si trovano disorientati. Motivo per il quale è forte la necessità di riconoscere la nostra attività in ambito sanitario, di riconoscerci il codice ateco del quale siamo sprovvisti, e di calendarizzare il decreto legge 992, che deliberando tra poco rischia di vanificare un percorso di anni di sacrifici.”
SUPPORTO A LIVELLO NAZIONALE
Un supporto a livello Nazionale, ottenuto grazie anche al tam tam dei social. “Abbiamo fatto una raccolta firme, riuscendo a coinvolgere i colleghi di tutta Italia, oltre ai professori di Scienze Motorie. E pur non essendo tantissimi in piazza, causa restrizioni dovute al Covid, il messaggio è arrivato forte e chiaro. In questo periodo molti di noi non lavorano e hanno difficoltà a portare avanti le famiglie. Crediamo sia doveroso in tal senso, con tutti i dovuti accorgimenti anti virus, permetterci di svolgere la nostra attività. Questo anche per venire incontro a coloro i quali, come nel caso dei diabetici tanto per portare un esempio, hanno bisogno di essere seguiti nel loro percorso riabilitativo. Ma non solo, considerato che la stessa persona anziana che sta ferma per un anno rischia di non riuscire neanche più a deambulare.”