Ma Conte ha aspettato gli attacchi di Musumeci per intervenire a Lampedusa?
Seguendo gli eventi si ha l’impressione che il Governo abbia iniziato a capire la reale situazione esistente a Lampedusa solo dopo la presa di posizione di Musumeci
Dopo che il Tar ha bocciato la sua ordinanza che prevedeva la chiusura di tutti gli hotspot siciliani, il governatore Musumeci ha costituito una task force di esperti, per controlllare tutte le strutture che accolgono migranti in Sicilia. Gli ispettori hanno iniziato con Pozzallo, che è stato definito “inadeguato all’osservanza delle più elementari misure di prevenzione del Covid, per quanto riguarda i locali di soggiorno ed i servizi igienici”. Subito dopo si sono recati a Lampedusa per un sopralluogo nell’hotspot di contrada Imbriacola. Per verificarne la compatibilità con le norme sanitarie e con linee guida Covid.
RELAZIONE CHE TESTIMONIA UNA SITUAZIONE DA ORRORE
La squadra composta da clinici e scienziati alla fine dell’ispezione nell’isola, ha redatto con asettico linguaggio medico e burocratico una relazione di 36 pagine, corredata da fotografie e da un video. Nel documento è dimostrato l’inimmaginabile assembramento esistente, le condizioni igieniche, l’assoluta impossibilità di qualsiasi forma di tutela della salute e del pudore. Cioè quella che è la condizione quotidiana dei migranti “ospitati” in questa struttura. E nonostante sia stato scritto con il linguaggio dei protocolli igienici sanitari, si capisce con assoluta chiarezza che in un posto come questo c’è una qualità di vita indegna per qualsiasi essere umano. Un postaccio dove non esistono distanze, dove ci sono solo due servizi igienici per più di mille persone e rifiuti sparsi dappertutto.
LE PROMESSE DI CONTE
Il premier Conte forse dal suo studio di Roma non si era ancora reso conto di ciò che stava succedendo in Sicilia. Tanto è vero che quando Musumeci ha alzato la voce, ha pensato solo a farlo zittire dal Tar. Poi, probabilmente, ha intuito che la situazione non poteva più continuare a lungo così com’era, che si doveva fare qualcosa, ed ha convocato il Presidente della Regione e il sindaco di Lampedusa per un vertice a Roma. Stando a quello che ha detto alla fine dell’incontro, sembra che adesso la situazione gli sia più chiara. «Lampedusa ─ ha dichiarato ─ merita misure economiche di favore, con specifico riguardo a sospensione di adempimenti e versamenti, anche arretrati. La sofferenza economica, e non solo, merita una risposta forte dello Stato. Sul fronte della gestione interna, invece, tra giovedì e venerdì arriveranno due navi di grandi dimensioni e contiamo così di svuotare Lampedusa. Siamo pronti a rafforzare la sorveglianza sanitaria dei migranti per garantire la massima sicurezza della popolazione».
BASTAVA UN PO’ PIÙ DI ATTENZIONE…
La constatazione di questi atteggiamenti del Governo crea irritazione, perché non si capiscono le motivazioni che possono avere impedito fino ad adesso la realizzazione di questi interventi basilari, elementari, tirati fuori dal cilindro del premier solo adesso. Si ha l’impressione che si sia voluto ignorare, dilazionare il problema, oppure, peggio ancora, che ci sia la volontà di circoscrivere solo in Sicilia la questione migranti. Altrimenti, perché tanta disattenzione? Perché si è perso tanto tempo per fare qualcosa?