Intimidazione durante la messa, candeggina nel calice del prete anti-mafia
Per il prete una nuova intimidazione: ha interrotto la messa accusando malore dopo aver annusato il vino avvelenato
Hanno tentato di avvelenare don Felice Palamara, parroco di San Nicola di Pannaconi, una frazione di Cessaniti in provincia di Vibo Valentia, versando candeggina nelle ampolle del vino e dell’acqua.
Il sacerdote bersaglio di questa intimidazione durante la messa aveva già consacrato i calici per l’offertorio, ma accostando il calice alla bocca ha avvertito uno strano odore che lo ha messo in guardia. Ha quindi interrotto la celebrazione dicendo ai fedeli di non sentirsi bene. Le analisi hanno subito confermato la presenza nelle ampolle di candeggina. Da qui la denuncia ai carabinieri.
Per il parroco altre intimidazioni
Il gesto avrebbe potuto avere conseguenze molto gravi sul parroco che soffre di asma ed è anche cardiopatico. “Sono certo che questa ennesima intimidazione non proviene dai miei parrocchiani — ha sottolineato don Felice Palamara ai giornalisti —. Sono a Pannaconi da dieci anni e con la gente del posto ho sempre avuto un rapporto di amore e di reciproco affetto”. Tuttavia non è la prima volta che il parroco è vittima di un’intimidazione. Non più tardi di un mese fa la sua auto, parcheggiata nelle vicinanze della chiesa, è stata danneggiata per una seconda volta.
Nella sua cassetta delle lettere sono state recapitate diverse lettere anonime con minacce di morte. Questa volta, però, i suoi nemici hanno utilizzato maniere più forti. Il paese attualmente è governato da un commissario prefettizio dopo che lo scorso agosto il sindaco si è dimesso: in seguito all’operazione «Maestrale Carthago» sarebbero emersi possibili condizionamenti mafiosi sull’amministrazione locale. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere della zona per individuare i responsabili.
Foto frame video Studio Aperto