Ippodromo di Palermo, sovvenzioni non pagate e corse sospese: “Non si può rischiare una nuova chiusura”

La nota della Sipet, società toscana che gestisce l’impianto della Favorita

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Le corse all’ippodromo di Palermo rischiano di non ripartire. Il ministero delle Politiche agricole non ha infatti pagato le sovvenzioni tanto che si è deciso di sospendere la giornata di corse prevista per sabato 10 settembre.

A renderlo noto è la Sipet, società toscana che gestisce l’impianto della Favorita. “Dando seguito a quanto già precedentemente intercorso con il Ministero e partecipato alle Categorie – si legge in una nota – questa società, suo malgrado, è costretta a confermare l’impossibilità ad effettuare le giornate di corse in calendario, a partire dal 10 settembre, in attesa di ricevere il pagamento della sovvenzione 2021 e dell’acconto della sovvenzione 2022″.

“È una decisione grave e forzata –  aggiunge la Sipet – che non si sarebbe mai voluta adottare, ma nella situazione in cui è tenuta la società dai ritardi su ritardi non vi è attualmente la possibilità di correre”.

IPPODROMO, IL PRIMO ALLARME A GIUGNO

Sulla questione era già stato lanciato l’allarme nel mese di giugno, con i lavoratori dell’ippodromo in stato d’agitazione. “Palermo non può correre il rischio di subire una nuova chiusura dell’ippodromo che, con il proprio centro di allenamento, assicura un indotto occupazionale per circa 900 persone ed una presenza rilevante nel panorama ippico nazionale, grazie agli investimenti dei proprietari ed alle professionalità locali”. Così si leggeva sulla lettera scritta dalle associazioni di categoria dei driver (Ciga, Federnat, Siag, Snapt e Upts) al ministero delle Politiche agricole. 

A commentare il quadro anche la Slc Cgil Palermo: “La Sipet ha prodotto forti investimenti per il rilancio di questa importante realtà e la conseguente occupazione per svariate decine di lavoratori (diretti e nonché dell’indotto) con uno sforzo imprenditoriale rilevante che sta riportando l’ippodromo palermitano a ritornare fra gli impianti con maggiore visibilità anche a livello nazionale. Ma la società ha comunicato alle categorie e al sindacato, le gravi difficoltà di programmazione scaturite dalla mancata determinazione da parte del Mipaaf dei corrispettivi per i servizi resi per l’anno 2021”.

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