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Irlanda, italiano assolto dall’accusa di violenza ad un ragazzo dopo anni di carcere

C’è tanta amarezza nelle parole di Lorenzo Osmari, orafo 58enne ed ex arbitro federale di karate, residente a Colleferro, in provincia di Roma. Quella che ha vissuto è una vicenda drammatica i cui risvolti si stanno ripercuotendo ancora sulla sua vita.

La vicenda

Per ragioni di lavoro e per imparare l’inglese si era trasferito in Irlanda con la sua compagna e i loro quattro figli. È accaduto che nel dicembre del 2016 un ragazzo di 16 anni amico dei suoi figli lo ha denunciato per violenza sessuale. L’uomo ha scontato 25 mesi nelle carceri irlandesi, e poi la Corre penale centrale di Limerik, “con verdetto unanime, ha ritenuto l’imputato non colpevole dei capi imputazione” che erano stati contestati e lo ha assolto.

Assolto ma ancora non può rivedere la famiglia

Nonostante sia stato assolto, ancora oggi non può rivedere la sua famiglia, a causa di un divieto di avvicinamento all’appartamento dove abitano i figli e la ex compagna, a Nenagh, capoluogo della contea di Tipperary in Irlanda. “Una volta che si finisce in carcere, anche se poi viene dimostrata la propria innocenza, agli occhi degli altri si rimane sempre “sporchi”. Una macchia che nemmeno una sentenza di assoluzione lava via”, ha detto Osmari al Messaggero che lo ha intervistato.

“Accuse costruite e tavolino”

L’accusa nei suoi confronti “è stata completamente inventata”, ha spiegato  al quotidiano romano. “Nonostante non ci fosse un certificato medico che comprovasse le lesioni derivanti dai presunti abusi e nonostante non sia stato trovato il mio dna sul corpo di quel ragazzo, mi hanno rinviato a giudizio”, ha raccontato. Era stato accusato di avere massaggiato il ragazzo nelle parti intime. Ma il barattolo di crema portato alla polizia era diverso da quello descritto nella denuncia.

“Mi hanno arrestato sulla base di prove costruite a tavolino e delle parole di un giovane che ora fa l’attore. Avendo intuito che era disturbato, gli avevo chiesto di non venire più a casa nostra. Quel 28 dicembre si presentò lo stesso e mi fece delle avances. Lo allontanai e gli dissi che avrei raccontato tutto a suo zio. E lui si è vendicato”, ha ricordato l’orafo.

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Redazione PL