Cronaca di Palermo

“Isolato e abbandonato dopo aver denunciato gli usurai”, il grido d’aiuto di un artigiano di Palermo

Bennardo Mario Raimondi, ceramista di Palermo, dopo una vita dedicata all’artigianato adesso si trova senza più un lavoro e le difficoltà sono tante considerando i rincari dell’ultimo periodo. Nel 1989, Raimondi aprì una bottega tutta sua nel capoluogo: l’attività andava bene e il lavoro non mancava. Poi sono arrivate le estorsioni e le minacce degli usurai. Erano continue e l’unica soluzione per l’artigiano era stata quelle di vendere casa per accontentare le richieste degli strozzini.

Poi un giorno Raimondi decise di denunciare i suoi strozzini, ma questa sua azione di coraggio non gli ha portato nulla di buono. “Sono stato isolato da tutti”, raccontava in un’intervista l’anno scorso. A distanza di dodici mesi la situazione del signor Raimondi non è migliorata: “La salute peggiora e quindi le possibilità di lavorare sono sempre meno – racconta a Palermo Live -. Il reddito di cittadinanza che percepisco mi permette a malapena di pagare l’affitto di 650 euro al mese e se ci mettiamo le bollette e le spese di condominio col sussidio che percepisco non riesco nemmeno a comprare i beni di prima necessità”.

Il signor Raimondi ha dovuto fare affidamento alla Caritas: “Adesso molti farmaci sono passati alla fascia C e quindi sono a carico nostro nonostante io sia esente. La situazione è tragica, in famiglia siamo in quattro. Io ho un magazzino con tante merci che vorrei vendere, ma nemmeno posso partecipare alle fiere perché c’è un costo da sostenere”.

Isolato e abbandonato dopo aver denunciato i suoi usurai

Denunciare il pizzo non ha portato bene al signor Raimondi che negli anni di lavoro ha subito diversi attentati, dai colpi di pistola agli ordigni: “Ho avuto un incontro con l’assessore alle Attività Produttive Giulio Forzinetti e ho chiesto la possibilità di esibirmi in qualche evento e mostrare alla gente come si fanno le statue in argilla, sono l’unico artigiano in Sicilia che fa questo. Nessuno, però, mi ha fatto sapere nulla. In questi mesi l’unico aiuto concreto dal Comune sono stati i buoni pasto avuti grazie all’assessore alle Attività Sociali Rosy Pennino”. 

Questo mese la bolletta è arrivata di 400 euro a casa Raimondi, il ceramista si è trovato davanti a una scelta: decidere se comprare i farmaci per la famiglia o rimanere senza luce a casa: “Questo mese la Caritas mi pagherà la bolletta, ma non posso andare avanti così ogni mese. Inoltre alcuni amici fortunatamente mi stanno aiutando raccogliendo dei soldi per poter comprare le medicine. La situazione è insostenibile, chiedo solo di lavorare”

 

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Elian Lo Pipero