Israele chiede all’Onu sanzioni contro Teheran, l’Iran si difende: “Non avevamo scelta” | Gli aggiornamenti sul conflitto
“Il regime iraniano non è diverso dal Terzo Reich e l’ayatollah Ali Khamanei non è diverso da Hitler”. Queste le dichiarazioni dell’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, al Consiglio di Sicurezza dove sono state chieste “tutte le sanzioni possibili” contro Teheran. “L’escalation senza precedenti di sabato notte mostra cosa succede quando gli avvertimenti non vengono ascoltati. Il fatto che poi Israele si sia mostrato superiore non toglie la brutalità dell’attacco”.
Dopo l’attacco a Israele, l’Iran ha più volte invocato il proprio diritto all’autodifesa dopo il raid contro il consolato di Damasco. Anche l’ambasciatore di Teheran all’Onu, Saed Iravani, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza, ha affermato che il Paese “non ha avuto altra scelta che esercitare il proprio diritto all’autodifesa”. Poi ha aggiunto: “Le Nazioni Unite hanno mancato al loro dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, non condannando l’attacco israeliano del 1° aprile contro il consolato iraniano a Damasco”.
“La risposta iraniana sarà molto più ampia dell’azione militare”
“La risposta iraniana sarà molto più ampia dell’azione militare, se Israele reagirà contro l’Iran”, ha inoltre annunciato il capo di Stato maggiore dell’esercito dell’Iran, il maggiore generale Mohammad Bagheri, lanciando sostanzialmente un avvertimento a Israele e Usa.
“L’Iran non ha intenzione di impegnarsi in un conflitto con gli Stati Uniti nella regione – ha rimarcato Saed Iravani al Consiglio di Sicurezza -. Tuttavia, se gli Stati Uniti avviassero operazioni militari contro l’Iran, i suoi cittadini, o la sua sicurezza e i suoi interessi, l’Iran utilizzerà il suo diritto intrinseco a rispondere in modo proporzionato”.
Israele, i numeri dell’attacco
Quanto all’attacco sferrato dall’Iran contro Israele, dal Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) fanno sapere che, nella notte tra il 13 e il 14 aprile, le forze del Centcom “supportate dai cacciatorpediniere del comando europeo degli Stati Uniti, hanno ingaggiato e distrutto con successo più di 80 veicoli aerei senza equipaggio di attacco unidirezionale e almeno sei missili balistici destinati a colpire Israele provenienti dall’Iran e dallo Yemen”. “Ciò include – si legge su X – un missile balistico sul suo veicolo di lancio e sette Uav distrutti a terra nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi, sostenute dall’Iran, prima del loro lancio”.
Almeno nove dei missili lanciati ieri sono andati a segno colpendo basi militari nello Stato ebraico, senza causare però danni ingenti. A riferirlo all’emittente televisiva Abc News è stato un “alto funzionario” statunitense, rimasto anonimo.
Intanto, il presidente americano Joe Biden ha avuto un incontro virtuale con il leader della maggioranza democratica al Senato, Chuck Schumer, quello della minoranza repubblicana Mitch McConnell, lo speaker della Camera Mike Johnson e il leader della minoranza dem alla Camera Hakeem Jeffries. L’intento era quello di “discutere dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele”. Durante la chiamata, Biden ha parlato “dell’urgente necessità che la Camera approvi il prima possibile” la legge sulla sicurezza nazionale, che dispone i nuovi aiuti a Ucraina, Israele e Gaza.