Istituto Autonomo Case Popolari, tre arresti: truffa su progetti nel quartiere Zen

L’indagine costituisce, in assoluto e in campo nazionale, la prima operazione dell’Arma dei Carabinieri coordinata dall’Ufficio della Procura Europea

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Terremoto all’Istituto Autonomo Case Popolari di Palermo. Nella mattinata di oggi, 20 luglio, i Carabinieri hanno infatti eseguito tre provvedimenti cautelari degli arresti domiciliari emessi dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale locale. Le misure arrivano sulla base delle risultanze investigative emerse nel corso dell’indagine coordinata dai Procuratori Europei Delegati Calogero Ferrara e Amelia Luise dell’European Public Prosecutor’s Office di Palermo. Le ipotesi di reato sono di induzione indebita a dare o promettere utilità.

Interessi illeciti all’Istituto Autonomo Case Popolari di Palermo

L’indagine dei militari della Sezione EPPO del Nucleo Investigativo di Palermo risale al periodo tra ottobre e dicembre 2021. Ha consentito di acquisire un grave quadro indiziario che è stato sostanzialmente accolto nel provvedimento cautelare, in cui si contesta la presunta esistenza di un unitario centro di interessi illeciti, radicato all’interno degli uffici dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Palermo. A costituirlo professionisti privati e pubblici ufficiali con competenze in materia edilizia e incaricati della gestione dei fondi di spesa pubblici nazionali ed europei.

Secondo l’ipotesi accusatoria, i pubblici ufficiali coinvolti, in forza della loro mansione all’interno dei singoli procedimenti in carico all’Istituto Autonomo Case Popolari, sarebbero stati in grado di appropriarsi di una parte delle somme di denaro destinate all’esecuzione di lavori in realtà poi eseguiti solo sulla carta. Il tutto carpendo la compiacenza degli imprenditori aggiudicatari dei lavori per introdurli poi in un sistema “concussivo ambientale” finalizzato all’ottenimento di vantaggi patrimoniali indebiti in danno del buon esito di progetti di edilizia pubblica cofinanziati dall’Unione Europea.

Lavori mai eseguiti allo Zen

L’attività investigativa si è concentrata, in particolare, su un progetto di realizzazione di opere di risanamento e manutenzione di edifici di pubblica utilità nel quartiere Zen di Palermo. Previsto uno stanziamento complessivo di 1 milione e mezzo di euro. Tali opere rientrano nell’ambito del progetto “RUIS Palermo” (Progetto di Riqualificazione Urbana, Infrastrutture e Sicurezza della Città di Palermo); implementato della copertura economica del “Fondo Europeo per lo Sviluppo e la Coesione”.

L’indagine costituisce, in assoluto e in campo nazionale, la prima operazione dell’Arma dei Carabinieri coordinata dall’Ufficio della Procura Europea.

È obbligo infine rilevare che gli indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente. La loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

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