In una nota, l’agenzia precisa che l’attacco hacker è in corso in tutto il mondo, in circa 120 Paesi. Riguarda “qualche migliaio di server compromessi dai Paesi europei come Francia,Finlandia e Italia, fino al Nord America, in Canada e negli Stati Uniti“. I primi ad accorgersene, aggiungono, sono stati i francesi, “probabilmente per via dell’ampio numero di infezioni registrato sui sistemi di alcuni provider in Francia. Successivamente l’ondata di attacchi si è sposta su altri Stati tra cui l’Italia”.