Italiani tiepidi verso il vaccino: solo un terzo dice «lo farò certamente»

L’Ipsos: il 42% aspetterà di capire l’efficacia dei vaccini, e uno su sei ha dichiarato di non avere intenzione di farlo. Solo il 37% degli italiani dice di volerlo fare il prima possibile

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Quando nel 2021 arriverà il vaccino contro il coronavirus, solo il 37% degli italiani dice di volerlo fare il prima possibile, mentre il 42 % intende prima aspettare, per capirne l’efficacia. Ma fra gli intervistati c’è anche un 16% , circa uno su sei, che ha dichiarato di non avere intenzione di farlo. È quanto emerge da un sondaggio Ipsos, realizzato per la trasmissione diMartedì andata in onda ieri sera su La7. Quindi solo un terzo o poco più del campione ha risposto che «lo farà certamente».

ITALIANI SCETTICI

Stando ai risultati del sondaggio, pubblicati dal Corriere della Sera, gli italiani sembrano scettici, o quantomeno cauti, sulla efficacia dei vaccini. Addirittura, come visto, il 16% ha dichiarate che se sarà disponibile nel 2021 non lo farà. Ed oltre al 42% che intende aspettare, per capirne l’efficacia, c’è anche chi chi ancora non ha deciso. Ma, in pratica, solo un terzo o poco più del campione intervistato ha risposto che «lo farà certamente appena possibile». Serpeggia pessimismo anche sulla possibile disponibilità: il 58% ritiene che non ce ne sarà a sufficienza per tutti.

COSÌ SARÀ DIFFICILE RAGGIUNGERE L'”EFFETTO GREGGE”

Gli scettici sul vaccino si concentrano più al Centro-Sud e tra gli under 35, ma la tendenza pare sia generale. E se davvero la realtà dovesse confermare le percentuali dei sondaggi, sarebbe difficile raggiungere l'”effetto gregge”, quella immunità di gruppo che si acquisisce con una vaccinazione a tappeto. In pratica, pare che continua così la guerra dei No-Vax ai vaccini, nata dopo la legge Lorenzin che ne aveva resi obbligatori dieci. Oggi basta farsi un giro in rete per trovare siti, gruppi e pagine facebook che gridano ai complotti che potrebbero aleggiare intorno al coronavirus. Ad alimentare questo questo sentiment contribuisce l’incapacità delle scienza di comunicare sicurezza, con la costante inflazione televisiva dei virologhi che spesso non parlano la stessa lingua, e gli interessi che si nascondono dietro la nascita dei nuovi vaccini.